Schiavo virtuale 2 - Racconti Erotici

Schiavo virtuale 2

... avvicinai, lei rise, allora sei tu verme schifoso? inginocchiati. mi gettai ai suoi piedi, non mi importava se qualche passante ci avrebbe visto. alzò la gamba destra, indossava eleganti stivali di pelle a punta e mi mise la suola davanti alla faccia: lecca verme, ordinò. mi lanciai nella leccatura, le suole sporchissime, ma io godevo da morire. lunghe leccate su e giù, poi l’altro piede. il mio piccolo cazzo era duro. lei rideva. poi estrasse dalla borsa un sacchetto. prese una bottiglietta. conteneva un liquido opaco e giallo e scuro. pronto al tuo sacrificio definitivo verme?

sì padrona.

tolse il tappo e mi diede la bottiglietta.

bevvi. era piscio, il suo piscio. il sapore forte, acido caldo nella mia bocca e in gola. che umiliazione.

lei rideva e godeva a vedermi ridotto così.

prese un’altra bottiglietta, conteneva acqua scura, sporca. era l’acqua del bidè dove si era lavata i piedi, con anche il sapone, tolse il tappo e ci sputò dentro, facendo colare la sua divina saliva. mi ordinò di bere. bevvi. ero suo, completamente suo.

mi diede due ceffoni fortissimi quasi da farmi cadere e si alzò: me ne vado a casa, ho una buona calda cena che mi aspetta. tu resta qui a scolare il mio piscio e la mia acqua sporca, in ginocchio in questo schifo, dove tu appartieni, cane di merda.

ero suo le appartenevo. le diedi i 50 euro come da accordi, pagare per bere il piscio. quando se ne andò mi strofinati il cazzo lì dove passava la gente. qualcuno mi guardò come se fosse un barbone di merda. che umiliazione. venni nelle mutande, fu meglio di una scopata sentirsi proprietà di una sadica bellissima figa.