1. Un vecchio amico


    Data: 30/10/2025, Categorie: Gay / Bisex Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.top


    Mi chiamo Sergio, ho 36 anni, sono di media statura, moro, occhi scuri, fisico normale, né grasso né magro; sono single, perché mi piacciono sia gli uomini che le donne. Lavoro in un'azienda che produce circuiti stampati, impianti elettrici e tutto ciò che può servire per qualsiasi apparecchio elettrico. Ho vissuto un po' di tempo con una donna, poi, lei si è trasferita, ed io non ho subito cercato un'altra compagna, perché, da un po' di tempo, mi era venuta voglia di provare qualche esperienza bisex e, devo dire che, mi son piaciute molto. Per un po' di tempo, sono stato anche con Pasquale, un maturo, che mi ha rotto per bene il culo e mi riempiva sempre la bocca di crema, facendomi godere molto. Peccato che si è trasferito in un'altra città, altrimenti avrei continuato a farmi pompare da lui. Un sabato pomeriggio, ero a spasso per il centro della città e, d'un tratto, mi sento chiamare.
    «Sergio? Sergio, sei proprio tu?»
    Mi giro e mi trovo davanti Franco, un amico di Pasquale, che ammetto mi era sempre piaciuto come maschio, perché abbastanza alto, capelli bianchi, tenuti corti, un bel fisico asciutto e, soprattutto, un'aria da porco non indifferente. Non ero sicuro se sapesse che facevo sesso con il suo amico, anche se, in più di un'occasione, ho avuto la sensazione che, anche lui, volesse provarci con me, ma è rimasta sempre e solo una sensazione. Ci mettiamo seduti in un bar e parliamo di tante cose; lui mi racconta di esser stato per un po' di tempo all'estero, ma di ...
    ... esser tornato a casa, perché, avendo fatto un lavoro molto pericoloso, ha maturato i contributi di anzianità per mettersi in pensione.
    «In pensione? Cavolo, ma sei giovane?»
    Lui mi sorride e mi dice di aver già festeggiato 55 anni, ma, avendo raggiunto i contributi, la sua azienda lo avrebbe agevolato con uno scivolo, in modo che possa già iniziare a godersi la pensione. Dopo un po' il discorso si sposta sul nostro amico comune e lui mi racconta di averlo incontrato nella città dove si era trasferito e, tra una cosa e l'altra, Pasquale gli aveva raccontato che sente molto la mia mancanza. Dopo aver finito di sorseggiare il nostro caffè, mi invita a casa sua, che dista pochi isolati da dove siamo e così lo seguo; una volta entrato, mi trovo dentro una bella casa arredata con gusto, ma anche con diversi oggetti antichi, quadri abbastanza belli e non da poco. Parliamo ancora di Pasquale, mentre, siamo seduti sul divano, lui mi fa una precisa domanda.
     «Quanto era importante la vostra amicizia? Voglio dire: Pasquale mi ha detto che avvertiva molto la tua mancanza e.... da come lo ha detto, sembrava veramente dispiaciuto di non poter stare più con te.»
    Quando ha finito di parlare, si è girato verso di me e le nostre facce si sono trovate a breve distanza una dall'altra; dopo esserci guardati un attimo negli occhi, le nostre bocche si sono unite e le lingue si sono scatenate in una danza erotica incredibile. Abbiamo limonato per alcuni minuti, mentre le nostre mani accarezzavano ...
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