1. Sapori di campagna


    Data: 09/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Michellerimini, Fonte: Annunci69

    ... avviciniamo all'ingresso, situato sul primo lato della grande corte a ferro di cavallo. Avvicinandomi alla porta noto una finestra aperta, dalla quale intravedo la reception. Un signore è seduto col telefono all'orecchio, con la stessa voce che ho udito al citofono.
    
    Entriamo, i nostri occhi si incrociano. Un uomo sui quarantacinque, con capelli brizzolati e un bel baffo folto sale e pepe. Porta sul naso un mezzo occhiale da presbite che trovo interessante su quel viso un po’ paffuto e sorridente.
    
    La signora si congeda lasciandomi al bancone, presumo sia la moglie, non ho osato chiedere. Saluto con un cenno del capo l'uomo, che con un movimento della mano mi fa capire che sarà subito da me non appena finirà di parlare con un cliente, lo deduco dalle parole sentite.
    
    Eccolo che termina la conversazione, si alza e fa il giro del bancone per salutarmi. Il fisico è ancora meglio del viso, quel robusto sodo che piace a me, l'addome pronunciato e largo di torace. Una camicia azzurra aperta per due bottoni lascia intravvedere un bel pelo sul petto, le maniche arrotolate fanno altrettanto con le braccia. Mi colpisce la fede al pollice invece che all'anulare.
    
    Un pantalone già leggero, forse indossato prematuramente, fa risaltare le gambe ben proporzionate al resto del corpo, sembrano due tronchi di pino. Mi guarda intensamente da capo a piedi, come io ho appena fatto con lui. Ci presentiamo, lui si chiama Lukas, la sua voce è profonda e calda nel tono. Quattro frasi di ...
    ... convenevoli nel descrivermi il posto e il territorio circostante tra i vigneti e il paesaggio.
    
    Poi, con voce alta, chiama una ragazza che immagino sia la figlia o nipote, le chiede se la camera numero venticinque è fatta, ma la ragazza risponde che sono pronte altre camere, suggerendogli i numeri. Lui sembra spazientito, e insiste che la venticinque venga sistemata per l'ospite. Non capisco che differenza ci sia, penso, ma vedo che la sua insistenza non lascia margine di trattativa.
    
    Dopo poco Lukas mi comunica che la camera è pronta e che, se lo desidero, possiamo andare a vederla. Annuisco e lo seguo.
    
    Percorriamo un lungo corridoio, lui mi precede con la mia valigia.
    
    Ecco il piano superiore, le camere vanno dal venti al ventisei, la mia è la penultima nel corridoio. La apre e accende una luce, le imposte sono chiuse. L'odore di pulito e di bucato mi fanno una buona impressione.
    
    Lascia la valigia vicino al letto, mi indica il bagno sempre con cordialità, e si congeda dicendomi:
    
    - "Per qualsiasi cosa non esiti a chiamare, il telefono è sul comodino, componendo il 9 risponderò io".
    
    Il suo sguardo è intenso, mi fissa per qualche minuto negli occhi, poi scende come per fissare un punto sui miei pantaloni, tanto che mi viene il dubbio di essermi macchiato col caffè. Abbasso anche io lo sguardo in quella direzione, ma non noto macchie. Mi saluta, e nel passarmi a fianco il suo braccio sfiora il mio. Una leggera scossa elettrostatica rompe quel momento di silenzio ...
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