1. Tale figlio, tale padre. – Capitolo 2


    Data: 02/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Etero Autore: PurpleLady, Fonte: RaccontiMilu

    ... schernisce.
    
    Avvicina la sua bocca alla mia e mi bacia ficcandomi la lingua più a fondo che riesce. Quando si stacca mi afferra la testa e me la gira verso suo padre, offrendo la mia bocca alla sua. La lingua del vecchio si insinua nella mia bocca in modo ancora più volgare di come ha fatto il figlio e la mia eccitazione aumenta a dismisura per il trattamento umiliante che mi stanno riservando i due uomini neri. Usata come un animale. Con i miei buchi riempiti all’inverosimile. Vengo nuovamente e ripetutamente. Pure loro vengono ripetutamente e copiosamente dentro di me, lasciando i miei buchi sfondati e grondanti del loro seme.
    
    Li lascio stremati sul divano e mi infilo sotto la doccia.
    
    Mi lascio rigenerare dal getto d’acqua che mi scorre lungo il corpo, chiudo gli occhi e con la mente torno a quei due stupendi cazzi neri che sono di la.
    
    Sento la porta della doccia aprirsi, apro gli occhi e mi ritrovo Amid a pochi centimetri.
    
    Mi fa girare. Sento il suo membro scivolare lungo il solco delle natiche, fermarsi all’altezza del mio ano e dopo un attimo di attesa entrare nel mio culo. Mi afferra le tette e mi scopa selvaggiamente li in piedi sotto la doccia, con lo sciabordio dell’acqua tra i nostri corpi che fa da colonna sonora alla sua monta furiosa. Ad ogni affondo sento il cazzo penetrare sempre più dentro di me, sento la sua cappella sempre più nel profondo del mio culo, ad ogni spinta lampi di piacere mi pervadono il corpo. Godo di nuovo con quel ...
    ... stupendo ed enorme attrezzo nero che mi sfonda il culo. Godo. Godo. E godo ancora. Lo sento venire dentro di me ed un mio orgasmo ancora più potente accompagna la sua sborrata.
    
    Lascio la doccia ad Amid, non faccio a tempo di finire di asciugarmi che mi sento chiamare da Sallah.
    
    “Vieni qua schiava!”
    
    Corro in salotto.
    
    Il cazzo del vecchio mi aspetta, svettando orgoglioso della sua imperiosità.
    
    Mi inginocchio davanti a lui e lo lecco con avidità, gustando il sapore del sesso fatto prima che ancora impregna la sua pelle. Un misto di sperma, sudore e dei succhi della mia figa e del mio culo. Un cocktail che inebria le mie papille gustative e come una droga amplifica il mio desiderio.
    
    Mi alzo, monto a cavalcioni sull’uomo, lascio scivolare il suo cazzo nero nella mia figa e lo cavalco animalescamente. Voglio sentire fin dove può arrivare dentro di me quella bestia nera, lo sento farsi strada nella mia vagina, raggiungere profondità che nessun cazzo ha mai esplorato prima (anche perchè un cazzo così non l’avevo mai visto prima).
    
    La mia mente ormai è schiava del piacere che solo questi poderosi pezzi di carne riescono dare al mio corpo.
    
    Lascio che gli orgasmi si susseguano senza sosta, rilasciando endorfine in quantità industriali nel mio organismo. Mi sento appagata solo quando sento il suo caldo sperma.
    
    Mi accascio sul divano esausta.
    
    “Prepara la cena schiava, che a forza di scoparti come una cagna si è fatto tardi.”
    
    Mi dice il vecchio.
    
    Guardo ...