DAVIS PARTE PRIMA (STORIA VISSUTA)
Data: 10/02/2018,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Sesso Interrazziale
Autore: gianniambrosoli, Fonte: xHamster
DAVIS PARTE PRIMA
Un sabato sera a cena da amici, ci fecero gustare del formaggio e del vino eccezionali, chiesi dove era stato comprato, mi indicarono una casa colonica in un paesino vicino e mi dissero che vendevano i loro prodotti anche la domenica, ci ripromettemmo d’andarci già il giorno dopo.
Lungo la strada che porta a quel paesino avevamo già avuto diverse esperienze con dei ragazzi di colore, quindi l’indomani mentre Gioia si accingeva a vestirsi per uscire le dissi di indossare la guepiere e le calze bianche, speravo di vedere le sue gambe inguainate nelle calze bianche strette dietro alla schiena di un negro che la pompava in fica.
Gioia, capite le mie intenzioni, si arrabbiò dicendomi che pensavo sempre ad una cosa e che mai si usciva solo per una passeggiata, e poi aggiunse che non aveva nessuna voglia di chiavare avendo goduto divinamente con me, poche ore prima, per tre volte.
Le promisi: “non ti faccio toccare da nessuno e che non ti chiederò di scoparti nessuno”.
Malvolentieri accettò, solo per farmi piacere disse, di indossare la guepiere ed uscimmo.
Durante il viaggio incrociammo molti negri che, favoriti dalla giornata festiva, passeggiavano per i due paesini che attraversammo, ovviamente neanche a parlarne di far salire qualcuno.
Fatta le compere riprendemmo la via di casa.
“Tesoro, fermo restante che quello che ti ho promesso manterrò, mi dispiace proprio perdere questa ghiotta occasione per eccitarci un po’, perché almeno ...
... non facciamo arrapare qualcuno di questi NEGRONI facendogli vedere la tua FICONA ed i tuoi splendidi SENI, dai mi fermo e chiedo solo la solita informazione, dopo non andremo oltre, lo giuro.”
“È inutile che giuri, sono io che assolutamente non voglio andare oltre, sei sempre il solito, quando ti metti in testa una cosa tanto fai che devi ottenerla, lo sai che ti voglio bene e che pur di farti felice alla fine cedo sempre, anche questa volta facciamo come vuoi tu, ma senza scherzi, questa volta VERAMENTE NON HO VOGLIA”.
Le diedi un bacio in bocca e la invitai a scoprirsi.
A malincuore si sfilò gli slip e sbottonò la gonna e la camicia mettendo fuori dalla guepiere le sue splendide mammelle.
“Pensi che vada bene così?” mi chiese.
“Certamente, tesoro, chi avrà la fortuna di vedere tutto questo ben di Dio si infoierà come una bestia”, le risposi sbottonandole ancor di più la gonna.
Nel frattempo era cominciata a venir giù una leggera pioggerellina.
Dopo pochi chilometri vidi un negro che camminava con passo spedito lungo il ciglio della strada, mi fermai, aprii il vetro dello sportello dal lato Gioia e gli chiesi se sapesse indicarmi la strada per una località chiamata La Pineta che sapevo benissimo essere qualche chilometro più avanti.
La situazione prese subito una piega arrapantissima, come prevedevo e speravo, l’amico mentre mi rispondeva fissava alternativamente la fica e le tette di Gioia.
Per prolungare il giochino chiesi un’informazione più ...