1. Il massaggio di mia figlia


    Data: 21/10/2018, Categorie: Lesbo Autore: Anolinda, Fonte: RaccontiMilu

    Il mio nome è Elena e sono una mamma di quarant’anni. Ho divorziato un paio di anni fa da mio marito per ragioni che non sto qui a spiegare e al momento convivo con mia figlia Sabrina, ventenne. Sono ancora in forma nonostante l’età, alta, capelli lisci e bionda, occhi marroni, un fisico leggermente in carne per via della sedentarietà della mia vita imposta anche dal lavoro da scrivania e le mie curve sono ancora apprezzabili. Ciò non vuol dire che sia brutta e deforme, anzi riscuoto ancora una buona dose di complimenti da molti miei coetanei. Mia figlia è esattamente la mia giovane copia. Sono molto orgogliosa di lei, è una brava ragazza, molto attiva e dà sempre il massimo.
    
    Quello che vorrei raccontarvi è successo qualche mese fa e ha sancito il mio ingresso nel mondo saffico. Era tutto il giorno che soffrivo di un forte mal di schiena ma non sapevo esattamente il perché. Conoscevo solamente che mi ci ero svegliata e mi aveva accompagnato al lavoro dove si era fatto ancora più fitto. Al ritorno a casa quella sera mi ero sdraiata sul letto in intimo, come faccio di solito. Mia figlia Sabrina mi aveva chiesto se avevo bisogno delle sue mani da massaggiatrice e alla prima avevo rifiutato. Pensavo che prendendo le medicine sarebbe passato ma prima di andare a dormire senza cena dovetti ricredermi. Così la convocai in stanza; lei mi fece sdraiare prona sul letto e con la sua delicatezza e un pò di gel sciolse ogni mia complicazione. Era davvero brava ed era la prima ...
    ... volta che usufruivo dei suoi servigi. Quella notte andai a dormire riposata e tranquilla, svegliandomi la mattina dopo felicemente rigenerata. Mi alzai dal letto con una carica in più, volevo ringraziare mia figlia ma lei dormiva ancora beatamente sotto le coperte perciò lasciai perdere e mi recai in cucina a fare colazione. Mi preparai del buon caffé latte e sgranocchiai nell’attesa qualche biscotto. Quando arrivò il momento lo versai nella tazza e mi misi a sedere al tavolo. Ero arrivata quasi a metà tazza quando due mani si posarono leggere sulle mie spalle. Posai la tazza e mi voltai; Sabrina mi sorrise radiosamente con un pizzico di complicità. Feci lo stesso anch’io e le diedi il buongiorno. Lei non proferì alcuna parola e io ricominciai da dove avevo lasciato. Nel momento in cui ripresi in mano la tazza, Sabrina cominciò un massaggio lento dal quale mi feci rapidamente trasportare. Le sue dita magiche coccolavano le mie spalle e dovetti posare nuovamente la tazza sul tavolo. Chiusi gli occhi e emisi il primo rantolo; quel segnale portò mia figlia a scendere lentamente in profondità. Arrivò quasi a toccarmi i seni dopodiché risalì e avvertii le spalline del reggiseno calare lungo le braccia fino ai gomiti. La sensazione mi animò di uno strano presentimento e ritornai alla realtà. Mi voltai e lei mi tolse le sue mani di dosso, rimisi a posto le spalline e le chiesi curiosamente il perché di quel gesto e lei rispose che era solo per massaggiarmi meglio. Io le credetti ...
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