1. Allontanamento lacerante


    Data: 18/10/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autoerotismo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... stringerlo forte, d’accarezzarlo, mi bisbiglia persino di fargli sentire i miei sospiri, mi propone se la desidero, come la voglio, capto e colgo che è piena d’uno sfrenato desiderio, è libidinosamente aperta, lussuriosamente intemperante pronta ad accogliermi, immagino le sue dita sul clitoride cosparso di secrezioni sia alquanto lucido dei suoi stessi abbondanti fluidi, la vedo entrare e uscire dalla sua deliziosa e pelosissima fica. Glielo dico, nel mentre lei spasima in modo poderoso, quasi singhiozza, mi dice in maniera gagliarda che mi brama come non mai, che ha bisogno d’avermi dentro di lei, in bocca, davanti e in special modo di dietro.
    
    Io le ribadisco che voglio totalmente quello che s’auspica lei, ripeto con parole diverse tutto quello che mi dice, le descrivo esponendole le mie lascive e depravate sensazioni, i miei desideri dissoluti e scostumati, i miei pensieri maggiormente immorali e peccaminosi, utilizzo espressioni sempre più invereconde e spinte, vocaboli sempre più appassionati e indecenti, perché adesso sento il suo respiro affannarsi, sta per godere e lo capisco molto bene. Il telefono non è un ostacolo, adesso siamo veramente insieme, nel contempo le mormoro che sto per sborrare, che non riesco a oppormi, lei mi rivela di resistere, frattanto mi strepita di non smettere e d’andare avanti in quel modo. Io sono arrapato alla follia, le dico di farmi delirare, su, vieni adesso, dai, mentre emetto un urlo, sennonché pure ...
    ... lei strilla proclamandomi che vuole il cazzo, prendimi, sì, infilzami, fammi godere, con la voce flebile e occlusa dal piacere, in quanto è estremamente fantastico, poiché siamo venuti insieme.
    
    Al presente siamo chiaramente svigoriti, facciamo fatica a parlare, siamo senza fiato, dalla cornetta m’arriva solamente il suo respiro infiacchito e boccheggiante. Lei è letteralmente sfinita, in seguito sento i suoi mugolii di femmina soddisfatta, so che sta sorridendo, così come sogghigno io d’altronde. Francamente l’adoro quando è in quella situazione, è totalmente arresa, beata e quieta, intensamente appagata, intanto che le dichiaro di compiere quello che vorrei farle io: baciarsi le dita, le mani e le braccia, ascolto gli schiocchi dei suoi baci, in quella contingenza una tenerezza indescrivibile e fantastica m’assale, vorrei non attaccare mai più quel telefono, darei la precedenza e preferirei, che non venisse mai più l’ora di salutarci.
    
    Io m’auspicherei d’aderire a lei come una seconda pelle, di stringerla, di coccolarla, di tenerla fra le mie braccia, come mi manca in questi momenti, sono leggermente affranto, onestamente deluso e lievemente scontento.
    
    Al momento la separazione non è meno reale, anzi, l’emarginazione è alquanto molesta, la solitudine è invero parecchio dilaniante, aggiungerei maggiormente acuta e tormentosa, eppure non m’importa, nonostante tutto io sono suo e lei quest’aspetto lo sa molto bene.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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