1. Mia cugina Elena – Parte 2 (Nell’appartamento universitario)


    Data: 15/10/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: Piacereproibito, Fonte: RaccontiMilu

    ... lenzuolo e tuffarmi su di lei con la mia asta dura sul suo pube morbido e baciarla con passione… Se solo non ci fossero state le sue amiche lo avrei fatto!
    
    Prima la sfiorai da sopra il lenzuolo, per vedere se dormisse. Allora infilai la mano sotto il lenzuolo… appoggiai la mano leggero come una piuma sul suo ventre morbido e passai delicatamente sui suoi fianchi. Non ci fu nessuna reazione. Mi muovevo pianissimo e con estrema leggerezza. Accarezzai le cosce all’esterno e sopra, non volevo che le chiudesse… Tolsi la mano e dopo una breve pausa tornai sul ventre per avvicinarmi ai morbidi seni. Sfiorai il seno destro, che era il più vicino a me. Lo contornai con le dita e poi lo accarezzai interamente, con estrema leggerezza. Io ero sempre più eccitato, il mio membro duro cominciava a bagnarsi.
    
    Appoggiai allora la mano sulla prominente montagnetta del suo sesso voluttuoso… era così invitante ed eccitante… sentii di nuovo, dopo tanto tempo, la morbidezza del suo boschetto schiacciato sotto i leggeri pantaloncini… feci qualche carezza circolare leggerissima e mi fermai un po’. Nessuna reazione particolare… io ero sempre più eccitato e continuai ad accarezzarla lì… ma cominciavo a fare fatica a controllare la leggerezza dei movimenti… Le furtive carezze sulla sua montagnetta cominciavano a farsi sempre più pesanti, con il rischio che si svegliasse… allora mi trattenni e scesi in mezzo alle sue gambe divaricate, che esponevano al tocco le sue curve più intime…
    
    Passai con ...
    ... estrema leggerezza il dito medio lungo la sua fessura voluttuosa… che meraviglia sentire quel morbido… ed arrivai fin sopra il suo clito. Lei allora ebbe un sospiro e chiuse leggermente le gambe, lasciando ancora abbastanza spazio. Tirai via immediatamente la mano. Io non resistevo più… ma non potevo rischiare altro, senza qualche segnale chiaro da parte sua. Stavo ormai per venire e volevo toccare ancora una volta la sua figona dei miei sogni… In preda all’eccitazione che precede l’orgasmo ormai vicino, mentre con una mano stuzzicavo la mia cappella bagnata, appoggiai tutta l’altra mano sulla sua figona prominente, questa volta affondando con decisione il medio e l’anulare nella sua grande fessura, mentre il palmo appoggiava in pieno sulla montagnetta. A quella pressione delle dita nella sua fessura, emise un piccolo gemito e chiuse di scatto le gambe. Dovetti togliere immediatamente la mano, per evitare che restasse imprigionata lì in mezzo contro la sua fica, ed a quel punto si sarebbe svegliata cogliendomi sul fatto… Non so se si svegliò, ma il suo respiro cambiò e si girò su un fianco, dall’altra parte. Chissà se aveva dormito veramente per tutto il tempo e se si fosse eccitata nel sonno senza accorgersene… non avevo modo di scoprirlo. Chissà se il suo miele aveva già bagnato la sua figona ed impregnato le sue mutandine… come avrei voluto appoggiare il naso sullo spacco per sentire l’inebriante profumo del suo miele permeare attraverso i pantaloncini del pigiama… Se fosse ...