1. Quella santa donna della zia sandra


    Data: 14/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... avesse toccate poi così di frequente.
    
    Ed ora, quella santa donna della zia Sandra metteva tra me e lei la porta della sagrestia. Non ci misi molto a raggiungerla e la aprii con la mano sinistra, mentre con la destra tenevo in mano il telefono che stavo riaccendendo, dopo averlo dovuto spegnare per evitare che disturbasse le straordinarie e illuminanti parole del Don.
    
    Entrai nella luce fioca di quell’ambiente, che mi aveva sempre messo tristezza, e dovetti fare qualche passo in avanti per accorgermi che la zia non mi aveva sentito entrare. Se ne stava li, davanti a me, dandomi le spalle. Non capii subito cosa stava facendo, ma quando si voltò leggermente e mi si mise di profilo, mi svelò il suo segreto.
    
    Aveva in mano un piccolo cesto e… cazzo, la santa donna stava rubando i soldi delle offerte.
    
    Non so cosa fu che guidò il mio istinto. Forse il diavolo che aveva sempre albergato nel mio cervello, ma so che, quasi senza rendermene conto, alzai il telefono e scattai una foto immortalando e rendendo eterna la scena a cui stavo assistendo.
    
    La luce del flash che partì del telefono illuminò la sagrestia a giorno, ma fu un giorno molto breve. Un singolo istante in cui il cuore di mia zia perse qualche battito.
    
    E quando la penombra tornò padrona di quell’ambiente, io e lei rimanemmo paralizzati uno di fronte all’altro. I nostri sguardi si incrociarono e si penetrarono. Restammo fermi così alcuni istanti, entrambi con la bocca aperta, senza riuscire a dirci nulla. ...
    ... Sembravamo i soggetti di una vecchia fotografia in bianco e nero.
    
    Fu lei a rompere il silenzio. Non riuscì a parlare, ma balbettò qualcosa come: “no… no… è che…”.
    
    Mi riscossi e mi sentii in dovere di tranquillizzarla. Ne venne fuori una voce sicura e serena: “zia… non preoccuparti. Ognuno ha le sue debolezze. Dai, metti via quei soldi e andiamocene, che io non ho visto nulla. Anzi, toh, questo è il maglione dello zio”.
    
    Glielo diedi, mi voltai e me ne andai, lasciandola sola nella sua immobilità e nel suo silenzio.
    
    Non mi voltai, uscii dalla chiesa e me ne tornai a casa, una villetta un po' fuori dal centro, se di centro si può parlare quando si fa riferimento a un paesino come quello. Camminai sotto il sole cocente di luglio, confuso per quello che avevo appena visto, e senza sapere che la foto che avevo scattato avrebbe cambiato la mia vita, ma soprattutto quella di mia zia.
    
    Ci misi tre giorni a capire cosa avrei dovuto fare. Tre giorni in cui il mio cervello cominciò a rielaborare quello che avevano visto gli occhi, mettendolo insieme ai pensieri e agli istinti più reconditi che partivano da parti meno nobili del mio corpo.
    
    Non ero mai stato un santo, e già a ventinove anni potevo dire di aver provato esperienze sessuali che la maggior parte delle persone non avrebbe mai conosciuto in tutta la sua vita. E il pensiero della zia Sandra sorpresa con le mani nella marmellata, mi accese una fantasia alla quale non avrei mai potuto resistere.
    
    Giovedì sera, ...
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