1. No Quarter


    Data: 27/09/2018, Categorie: Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... legittima, ma colse Lory completamente alla sprovvista. Era già il momento di scoprire le carte e chiedergli quella canna? Alzò lo sguardo, alla ricerca di un’indicazione da parte della sua complice, ma con grande sorpresa non la vide più. Il balcone era vuoto, l’aveva lasciata sola proprio sul più bello. Iniziò a chiedersi se non fosse il caso di rinunciare al piano, non era più così certa di avere il coraggio sufficiente per andare fino in fondo. E mentre tutti questi pensieri si sovrapponevano nella sua testa, e dalla bocca continuava a non uscire alcun suono, una voce familiare la sorprese. ‘Ciao! Che bevete di buono?’. Incredula, vide Marta affacciata al giardino. Aveva abbandonato la postazione del terrazzo ed era scesa, ora era a pochi metri da loro. ‘Mh, &egrave limonata quella? – continuò, stanca di attendere una risposta – Vi dispiace se vi faccio un po’ di compagnia?’. Nel dire così, Marta aprì il cancelletto che divideva i due giardini, e senza alcuna esitazione si avvicinò a loro, sedendosi esattamente a metà tra l’uno e l’altra. Lory la guardò per tutto il tragitto senza proferire parola, imbambolata. Il suo outfit infatti era molto diverso rispetto a come l’aveva lasciata poco prima. Indossava semplicemente una canottiera, decisamente larga. Era più che evidente a tutti che sotto non avesse messo il reggiseno, lo si poteva intuire sia guardandola di fronte che soprattutto di profilo, dove il buco per le braccia era amplissimo, ed evidenziava in maniera chiara ...
    ... la forma del seno. La canottiera era inoltre appena un po’ più lunga di una normale t-shirt, e sotto non aveva messo i pantaloncini. Quando si sedette, dunque, per entrambi fu facile notare il pezzo sotto del costume, quello slip color giallo limone che già aveva indossato un paio di giorni prima al lago. Inutile dire che anche Daniele restò rapito dalla visione. Al punto che faticò ad articolare una risposta, quando la ragazza gli si avvicinò per stringergli la mano: ‘Ah comunque io sono Marta, sono in affitto qui di fianco per qualche giorno. Piacere!’ gli disse con massima cordialità e naturalezza, incurante delle tette che ballavano libere sotto a quel leggero lembo di stoffa.
    
    ‘Avevo sentito parlare di te, ma Lory non mi aveva detto che eri un così bel ragazzo’ gli disse, con l’aria da smorfiosa. Se si fosse guardata dall’esterno, lei stessa avrebbe stentato a riconoscersi. Ma in quel momento era entrata in un personaggio, e questo a livello inconscio le permetteva di comportarsi in maniera così disinibita. Il ragazzo nel frattempo era nel pallone, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. La scollatura era generosa, il seno abbondante e la stoffa della canottiera fin troppo sottile per non calamitare il suo sguardo. In più Marta, che come una vera attrice continuava a parlare senza in realtà dire nulla di significativo, gesticolava più di quanto fosse nelle sue abitudini. E più muoveva le braccia, più si muovevano anche i seni, sballottati di qua e di là senza le ...
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