1. Palpeggiato sul pullman e...


    Data: 08/07/2023, Categorie: Gay / Bisex Tue Racconti Autore: Miki lolki, Fonte: RaccontiErotici.top

    Dopo aver lasciato il signore a cui avevo segato il cazzo vado alla fermata dell'autobus per tornare a casa.
    Noto che un ragazzo niente male mi guardava passandosi la lingua, sulle labbra. Ricambio il gesto illanguidendo lo sguardo per fargli intendere che mi attizzava. Recepisce il messaggio e saliti sul pullman già pieno come un uovo, per forza di cose mi si appiccica, addosso.
    Hai un culo da favola mi dice, vorrei tanto ingropparti.
    Mi dispiace replico, sono vergine, non voglio farmelo rompere, non quì dentro.
    Intanto un tipo che era al mio fianco sembrava, interessato ai nostri discorsi.
    Il ragazzo inizia a massaggiarmi le chiappe e a strusciarsi sul mio culo con il cazzo già duro.
    Che meraviglia dissi, mi piacerebbe segarlo, detto fatto mi giro e gli tiro giù pantaloni e mutande, afferro il cazzo e comincio a segare, prima, lentamente, poi con sempre maggiore velocità e foga.
    Che meraviglia, sai segare il cazzo come pochi, dai mhhhh fammi sborrare,. Si, dai continua sto per venire, inginocchiati. Obbedisco e con un fiotto di sborra mi inonda la faccia, a quel punto perdo ogni ritegno e lo prendo in bocca iniziando a succhiare ed essendo la prima volta, mi meraviglio di me stesso per come lo faccio bene. 
    Dai, così, mhhh, hai una bocca da urlo, sei meglio di una, troia.
    Seuuraia sbocchinarlo fino a quando venne nella mia bocca facendomi ingoiare tutta la, sborra, nel frattempo il tizio al mio fianco o tiró fuori sbattendomelo in faccia
    Dai troietta, datti da fare, succhialo  anche a me, fammi sborrare nella, tua bocca.
    Di nuovo inglobai l'altro cazzo succhiando come un ossesso fina, a farmi inondare ancora una volta la gola con la sborra.
    Nel frattempo non mi ero accorto che avevo saltato la mia fermata ed eravamo giunti al capolinea.
    A, quel punto anche l'autista è gli ultimi passeggeri rimasti vollero essere sbocchinati a dovere.
    Che goduria ahhhh
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