1. Il Primo Uccello


    Data: 17/09/2018, Categorie: Tabù Trans Gay / Bisex Autore: Batman_112, Fonte: xHamster

    ... emozionato, un piacere nuovo.
    
    “Oooo siiii, te lo apro in due questo culo, troietta da quattro soldi”
    
    “Siiii che bello è fantastico sto impazzendo di piacere”
    
    Sento la cappella che pulsa, non capisco più nulla, l’eccitazione alle stelle, sto per venire.
    
    “Padrona, sto per venire, non riescoooo aaaaahh, siiiiiii sborooooo” sborro senza neanche toccarmi, tre quatto fiotti di sperma raggiungo il suo seno, altre piccole gocce si fermano sul suo ombelico.
    
    “Si sborra troia, senza toccarti, una squallida puttana”
    
    Mi accascio su di lei, ansimando, con il respiro corto, lei rallenta il ritmo ma non si ferma.
    
    Una bellissima sensazione di gioia mi assale, improvvisa, inaspettata, mi viene da piangere, rimango steso su di lei, mi vergogno a farmi vedere da lei mentre piango come una ragazzina, ma il mio tremare è evidente.
    
    Si ferma mi afferra il viso e mi guarda: “stai piangendo amore?”
    
    Le faccio di sì con il capo, non riuscivo a parlare.
    
    “Come sei dolce tesoro, è bellissimo che tu pianga di gioia, mi ricordi la prima volta che è successo a me, ho pianto come una ragazzina” sempre con il cazzo piantato nel culo mi accarezza e mi riempie di bacini e coccole.
    
    “Padrona sei dolcissima”
    
    “Si amore, è il piacere anale e tu lo hai provato, è stupendo vero?!”
    
    “Si, devastante”
    
    “Amore vedrai quante volte succederà, ma non ti abituare alla mia dolcezza” e mi molla uno schiaffo sul culo. “Su lecca tutta questa sborra e ingoia, avanti alla svelta” ne raccoglie ...
    ... un po' con le dita e me le infila in bocca, poi mi sputa due o tre volta sul viso, me lo spalma sulla faccia e mi fa qualche schiaffo.
    
    “Adesso mettiti a pecora voglio farti arrivare l’uccello in gola”.
    
    Mi metto a pecora, con qualche lacrima che ancora mi solca il viso, punta la cappella sull’ano e lentamente entra fino in fondo, poi lo estrae completamente. Continua con questo gioco 5/6 volte, sento il cazzo che mi torna duro. Poi riprende a pompare come una forsennata, avanti e indietro, come un toro, dolore e piacere mi facevano gemere di piacere, mi stava spaccando in due.
    
    “Troia ti spacco in due”, mi diceva, “ti farà male il culo per una settimana, sei la mia troia stanotte”.
    
    “Si padrona, sono la tua troia, sfondami ti pregooooo”.
    
    Continuò a scoparmi a pecora, credo per 10 minuti ancora, durante i quali, continuava ad insultarmi e schiaffeggiarmi le natiche, era infoiata.
    
    “Sto per venire, troia girati voglio sborrarti sul petto”.
    
    “Si padrona, dammi la tua sborra”.
    
    Tirò fuori l’uccello dal culo, si tolse il preservativo, mi girai, lei posizionata in mezzo alle mie gambe, diede due colpi con la mano e sborrò ovunque, i primi due schizzi mi raggiunsero il petto, un terzo ed un quarto mi arrivarono sul viso e sui capelli, un quinto sul collo, poi altre piccole goccioline pendevano dal suo magnifico uccello duro e venoso. Si sedette sul petto e mi disse: “puliscimelo troia succhiacazzi”. Me lo infilò in bocca e iniziai a succhiare quella bella cappella, ...