1. La Morte della Scarpetta


    Data: 17/09/2018, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Autore: Ago, Fonte: RaccontiMilu

    Lunedi’ 5 agosto 2018 Caro Diario…
    
    Ebbene si!… Alle fine ho ceduto. Anche oggi mi sono ritrovata a pranzo con la Scrofa! Ho dovuto mangiare quella carne unta e salata che LEI tanto adora in un ” locale etnico ” . L’ opzione vegana non c’era (ovviamente!) e il posto… Beh! Non so se ci fosse piu’ grasso a sgocciolare dagli arrosti sugli spiedi o a incrostare le vetrate… Dio quanto mi manca la vita in centro!!!
    
    Si lo so, lo so, ho detto, o meglio, ho scritto ieri che avrei finalmente posto un limite, che me la sarei scollata di dosso… ma sai come sono fatta: Mi da fastidio contrariare le persone e cerco sempre di evitarlo quando e quanto piu’ possibile!
    
    …Alla fin fine un tatto sufficiente per dirle una cosa del tipo: “Mona cortesemente evitiamo di vederci per i prossimi due o tre secoli visto che la tua sola visione e’ abbastanza da causarmi instantaneamente una svariata gamma di malattie veneree” non esiste! Non mi piace neanche l’idea di ferire cosi’ una persona… per quanto laida e infima come quella di cui stiamo parlando.
    
    Lucia sei troppo buona! Forse. Ma adesso basta, ho sopportato abbastanza. Penso, oggi a pranzo, di aver avuto la piu’ surreale e volgare discussione di tutta la mia vita e CREDIMI, questa settimana sara’ l’ultima che passero’ a farle compagnia… Meglio se entro piu’ nel dettaglio e ti racconto:
    
    —————————————————–La Morte della Scarpetta.—————————————————–
    
    E’ un lunedi’ caldo. Caldo abbastanza da farmi sentire le labbra secche e la ...
    ... testa che gira. LEI pero’, sembra non sentirlo. Inesorabile come l’acqua di una cascata che precipita in eterno, cosi’ Mona con la sua voce potente continua ormai a parlare senza fermarsi, pare, neanche per riprendere fiato. Sicuramente non per pensare! Per tutto il tempo, non ho potuto fare a meno di fissare la goccia di sudore che prima imbilico sul suo indice e’ discesa lenta, a tratti e sinuosa quasi carezzevole lungo il contorno piacevole fra il dorso del suo piede bruno la pianta ocra. Non ho portato con me il telefonino, non so che ora e’. La goccia ha scandito quel momento sgradevole e dilatato come la sabbia della clessidra, Invitante, mentre il sole di agosto per brevi attimi la fa luccicare, pare un rivolo di resina stillata dal dorso ambrato e venato del suo piede. Le piante invece sono ruvide, spaccate e al contempo viscide, vero specchio del suo io. Bleah… ancora pochi centimetri e mi finiscono quasi nel piatto!
    
    Penso, ancora una volta, a quanto intenso sia il sentimento di disgusto e rabbia che quella donna riesce a suscitare in me. Voluttusosa, gonfia, arrostita dalle lampade e buttata li’ contro lo schienale mentre mi schiaffa quei piedi dalle piante giallognole praticamente sotto al naso. Eppure… eppure mentre languiscono li’, libere dalle ciabatte rimaste in terra, oscene, non posso fare a meno di rendermi conto di quanto quelle estremita’ vigorose, indurite e di odore sgradevole mio malgrado mi tengano prigioniera. Non fiato. Non le faccio notare la ...
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