1. La mia vita con lei – 13 – Interludio femminile – parte terza


    Data: 11/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Incesti Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu

    ... Anto era già sveglia e ci siamo date il buongiorno alla francese senza bisogno di lavarci i denti: “Ti vedo un po’ moscia sorellina, tutto bene?” “Io per te sono un libro aperto sorellona; si in effetti mi sento un po’ svuotata e ho deciso che, appena le ragazze si alzano, facciamo colazione e poi vi saluto e me ne torno a casa; do una bella pulita e domani me ne torno al lavoro, così vado all’aeroporto direttamente da li” “A che ora torna Riccardo?” “Alle 20 e 30 a quanto pare, spero non ritardi” “Roberto e Rodolfo invece tornano nel tardo pomeriggio e i bambini verso le 16, dopo pranzo darò una mano alle ragazze a sistemarsi le case; abbiamo solo la mattina per divertirci ancora un po’, sei sicura di voler andare?” “Si Anto sono sicura, vorrà dire che se farete qualcosa di nuovo me lo racconterai” “Vieni qui sorellina” mi ha detto ed ha allargato le braccia per stringermi forte a lei: “Ti voglio bene sorellina” “Anche io ti voglio bene sorellona” “Ah ma che bel quadretto” si è sentita la voce di Amanda che rideva; Barbara è arrivata poco dopo e durante la colazione le ho informate della mia intenzione di tornarmene a casa; ci sono rimaste un po’ male e si sono rinfrancate quando ho detto che potevo lasciare loro gli strapon a condizione che me li riportassero entro la sera stessa; ci siamo abbracciate e baciate e dopo due giorni interi chiusa li dentro sono uscita all’aria aperta per andare a prendere la macchina; sentire l’aria fresca che mi sferzava il viso è stato ...
    ... bellissimo, e ancora più bello è stato richiudere la porta di casa dietro di me; era stata una bella esperienza alla fin fine, ma mi ero ripromessa di non ripeterla mai più; stare in casa sapendo che Riccardo non sarebbe tornato prima dell’indomani sera era un’autentica sofferenza, ma avevo deciso che me la meritavo tutta; volevo soffrire, volevo sentire la sua mancanza, sapendo che avrei goduto come non mai non appena mi avrebbe stretta fra le sue braccia.
    
    Mi sono messa a pulire il soggiorno, il bagno e la cucina, e all’ora di pranzo ho deciso di concedermi una fetta di carne insieme a un po’ di insalata, ed ho finito un piccolo pezzo di caciocavallo che era rimasto in frigo; poi mi sono spostata al piano di sopra per pulire a fondo le tre stanze da letto e il nostro bagno; poi mi sono sdraiata sul letto della mia stanzetta e senza volerlo mi sono addormentata e quando ho riaperto gli occhi era l’ora di cena; vi sembrerà incredibile ma non avevo nessuna voglia di scendere in cantina e così ho messo a bagno una frisella e l’ho condita con una scatola di tonno e pomodori a pezzi; non ricordavo neanche quando era stata l’ultima volta che avevo pasteggiato in casa senza formaggio, ammesso che fosse mai successo, e ho considerato la cosa come un’espiazione per gli stravizi dei due giorni precedenti; mi sono guardata due puntate di una serie su Sky e me ne sono andata a dormire nella mia stanzetta.
    
    L’indomani in ufficio ho passato la mattinata per sistemare un paio di problemi che ...
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