Asia Ricordi di una Crisalide 3 - Racconti Erotici

Asia Ricordi di una Crisalide 3

Sabato, orario ridotto di scuola, quando uscii lo vidi dall'altro lato della strada. Mi fece un cenno ed entrò nel vicino bar. Lo raggiunsi e mi chiese se potevo pranzare con lui.

Mi sentii desiderato, così chiamai casa dal telefono a gettoni per avvertire che restavo fuori con i compagni.

A casa sua trovai la tavola apparecchiata con tante prelibatezze e ci sedemmo a mangiare.

Alla fine, con il dolce, aprì una bottiglia di champagne. Non volevo bere, ma lui si alzò, mi venne alle spalle, mi tirò indietro la testa e mi baciò. Mi emozionai tantissimo e quando mi porse il bicchiere mandai giù lo champagne.

Diventai subito brillo, le idee si fecero un po' confusee il tono della mia voce divetò alto.

Mi prese per mano e mi condusse sul nostro divano, si sedette e mi acchiappò forzandomi a sedere sulle sue gambe, con la schiena appoggiata al suo torace.

Partì un filmino con un nero dal cazzo enorme che giocava con una ragazza. Mi eccitai subito mentre lui, toltami la camicia, mi accarezzava tutto il petto e giocava coi miei capezzoli.

Il nero sul video continuava a darsi da fare e lui mi fece notare che si preparava a scopare la ragazza non nella fica ma nel culetto. Infatti iniziò a penetrare il buchetto tra i glutei e spinse fino in fondo. Quando sollevò la ragazza e si girò in direzione della cinepresa mi accosi che si trattava di un ragazzo, perché dal perizoma usciva il suo cazzetto eretto.

Il mio amico mi chiese se mi piaceva quello che vedevo, e con ...

... un filo di voce dissi di sì.

Allora finì di spogliarmi e mi fece inginocchiare sul divano con le mani appoggiate alla spalliera.

Cominciò ad accarezzarmi i glutei, ad allargarli, a giocare con le dita intormo al mio buchino.

"Fammi come nel film", gli chiesi.

"Ci puoi contare" rispose.

Con la lingua e con le dità cominciò ad aprirmi il culetto.

Vedendo come godeva il ragazzo nel film gli dissi di sverginarmi. Capì allora che era il momento.

Appoggiò la cappella già lubrificata e spinse, dilatandomi di colpo lo sfintere. Gridai e si fermò un attimo, poi lentamente entrò in fondo.

Mi sentii diventare parte di lui e quel membro caldo al mio intermo mi sembrava meraviglioso.

Cominciò a muoversi avanti e indietro, e il lento attrito stimolava le pareti interne del culo: la stessa sensazione, all'inverso, che provava la pelle del mio cazzo quando mi facevo le seghe.

Cominciai a gemere, mentre il mio amico ansimava sempre più forte.

Iniziò a chiamarmi la sua porcellina, la sua puttanella, la sua troietta io mi eccitavo di più.

Gli dissi che stavo per sborrare, ed allora si lasciò andare. Arrivammo contemporaneamente e mi sentii il culo riempito da una grande quantità di liquido caldo, arrivai a distinguere sette schizzi potenti.

Crollammo sul divano e restammo vicini a riprendere fiato.

Gli chiesi perché mi avesse chiamato puttanella e troietta, e mi rispose che voleva fare di me la sua femminella, come aveva detto il giorno prima.. Questa ...