Sogno di una scopata di mezza estate
Data: 28/07/2024,
Categorie:
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: nymphomaniac_, Fonte: RaccontiMilu
... con un parabrezza. Sento il cervello in tilt: la libidine sale, la cavalla monta, il maiale grugnisce di piacere. Mi metto supino sulla sabbia e affondo la bocca nella figa di lei, mentre lui, dopo aver dato un paio di sputacchiate al mio buco, mi sguilla dentro, viscido come un serpente. Godo, godo tanto, urlo, e lei, infida porcellina, mi spinge la sua figa, al sapore del mio cazzo, sulla mia faccia, quasi a soffocarmi. Sento il sapore della mia verga, dei suoi umori, e i miei gemiti di piacere rimbombano nella sua vagina. Il gioco ora cambia: lui si sdraia, lei si impala con la figa sul suo uccello cinguettante di piacere, ed io le affondo la mia verga calda e tozza dentro il deretano. Ce la chiaviamo insieme, a ritmo costante con coordinazione perfetta, su e giù, su e giù e mentre la stiamo suonando, i suoi gemiti, raggiungono acuti che non hanno niente da invidiare a quelli di una cantante lirica. Continuiamo fino a che, lui, esce e, con grande sorpresa, spara la sua crema sulla mia faccia. Non mi scompongo: ingoio con piacere. Dopo lo svuotamento di palle, il porco si mette seduto a godersi ...
... me mentre cavalco quella valchiria infuocata. Lei geme, geme ancora mentre si masturba. Di scatto si alza, e vedo la sua broda colare copiosa dalle labbra della sua vagina: io e il porco, come due assetati nel deserto, ci dirigiamo infoiati verso quella cascata umori. Ci stendiamo tutti e tre, svuotati, rotti, sventrati, appagati, felici. I due ad un tratto si alzano, mi guardano:” Che fai? Vieni anche tu?” Lei con le sue minuscole dita d’acciaio, mi prende per mano, e allunga la sua come a mostrarmi che, laggiù, tra le dune sabbiose, c’è qualcosa. Un ammasso contorto di corpi sudati, fradici, arrapati si stende davanti ai miei occhi. Scopammo, tutti con tutti, tutti contro tutti, tutti per tutti, per ore, ed ore, ed ore. Non so dopo quanto tornai a casa. Il mio cazzo, dopo numerose sborrate, era ancora duro come l’acciaio. Sto per varcare la porta di casa, quando alle mie spalle, vedo la mora della spiaggia e il porco:” Che fai? Vieni anche tu?”. Mi svegliai di soprassalto nel mio letto, sudato, affannato, ma con una grande chiazza di sborra sulle mutande. Tra me e me dico :”Che chiavata!”