Sorella e Mamma
Data: 26/07/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Masturbazione
Tabù
Autore: zizzi87, Fonte: xHamster
... perdita”
“Un idraulico? Ma che dici mamma? Qua per ripararlo ci vorrà, semmai, una idraulica bella, bona e formosa come te”. E scoppiammo ancora a ridere, accrescendo ancora di più la complicità ormai avviata.
“Certo amore, scusami, hai ragione tu. Ci vorrebbe proprio una idraulica, bella e prosperosa, che si intenda non di perdite di tubi vecchi e bucati ma di giovani e grossi cazzi come il tuo” e sfacciatamente alzando la testa mi guardo in faccia e mi bacio sotto l’ombelico.
Intanto piegando la testa imprigionò il mio irrequieto pene tra la spalla e il suo collo, segandolo dolcemente così, poi lo afferro con la destra e con forza, quasi a farmi male, lo spugnettò ancora una volta fermandosi subito dopo per stampargli sopra un inaspettato bacio.
Che goduria sentire le sue mani, il suo respiro e il calore delle sue labbra sul mio cazzo.
Avrei voluto che quegli attimi non finissero mai, deciso ad andare avanti passai alla parte finale del mio piano, per sedurla fino a scoparmela, così le disse:
“Comunque, visto che sei a diretto contatto con lui, sarebbe meglio che iniziassi a dargli un occhiata, per vedere se ci sono pidocchi o uova depositati anche lì, con tutti i peli che ci sono intorno!”
“Certo amore, certo. Ma forse e meglio che andiamo di là sul letto ci verrà meglio a cercare, c’è più luce e inoltre staremo più comodi, “.
Pazzesco, non ci avrei mai sperato, mi stava invitando a passare nella sua camera sul suo letto.
Dal suo viso ...
... traspirava chiaramente la voglia che c’era in lei di fare l’amore, e il suo corpo trasudava da tutte le parti messaggi di sesso, di donna vogliosa di maschio per farsi scopare, riempire e appagare .
I suoi occhi languidi brillavano sulle sue narici divaricate che appena facevano passare il respiro fattosi ormai pesante, affannoso che esprimeva una eccitazione profonda, come una ragazzina alle prime armi.
Con il mio cazzo ancora bene impugnato si alzò, strofinandolo, quasi casualmente, al suo seno e poi nella pancia, e senza mollare la presa mi trascinò, come un cagnolino a guinzaglio sul letto dove mi fece sdraiare per poi salirmi sopra a cavalcioni.
Si sedette sul mio ventre facendomi sentire la fica bagnata e ben aperta.
Il mio cazzo tra il solco delle sue chiappe sentiva le carezze de suoi peli e del rughe dell’ano che sembrava che lo baciasse con baci freschi e umidi, per come lo stava bagnando di umori che venivano giù dai suoi buchetti.
Mi guardo negli occhi e mi spiegò dove avremmo dovuto cercare, e girandosi a mo’ di 69 mi incoraggiò.
“Quindi hai capito? Cerca bene, in profondità, senza timori, perché se resta qualche covata di uova di pidocchi rischiamo di infettare tutto, persino le lenzuola, quindi coraggio amore guardala benne alla mamma, cerca anche in profondità, che nel frattempo io guarderò, accuratamente questa foresta di peli che hai intorno a questa quercia”.
Abbassò la testa e si avvicinò tanto da farmi sentire il caldo umido del vapore che ...