1. Storia vera: Il muratore rumeno. Pt. 4


    Data: 25/07/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Fiore di Maggio, Fonte: EroticiRacconti

    La settimana passò allo stesso modo della precedente, era oramai fine febbraio, avevo festeggiato 19 anni, e il venerdì sera, dissi ai miei che sarei rimasto a casa di una amico per uscire la sera in città. La fortuna e che la mia famiglia si fida molto di me, così non ci furono problemi a lasciarmi andare. Dissi che sarei rimasto il sabato notte e che domenica sarei ritornato con l’unica corsa pomeridiana che c’è. Preparai il borsone con i vari panni e il sabato mattina salutai i miei genitori. (Le bugie non sono belle, ma vanno detto in certi casi per non far soffrire).
    
    Così sabato dopo scuola aspettai che Bogdan mi venisse a prendere, e mi portò a casa sua. Nel viaggio mi disse:«sta sera fa festa» io:«Come festa?» lui:«tre giorni fa è stato tuo compleano, è io voglio festegiare» risposi:«Che vuoi fare?» lui:«andiamo a mangiare fuori, a ristorante carino che conosce io, lontano, nessuno ci conosce» risposi:«grazie, ma io non ho così tanti soldi dietro, non penso di permetti una cena fuori» e lui:«Pago io a te, tu sei mi dona, e mia dona non paga mai co me. Pago io» io rimai stupito. Lui mi prese la mano e me la bacio, e me la mie sulla sua patta, facendomi sentire la sua potenza.
    
    Andammo come al solito a casa sua, ma non facemmo nulla, perché voleva caricarsi per la sera che sarebbe venuta, ed anche io. Verso le 7:30 partimmo, ed andammo a mangiare in questo ristorante carino. Tornammo a casa verso le 11 e senza perdere tempo ci sposiamo preparammo a fare l’amore. ...
    ... Questa volta lui non si fece scrupoli, inizio subito a lubrificarmi e e a montarmi, mi incubò in tutte le posizioni possibili, in piedi, allungato, lui sopra di me, io sopra lui. IO ero suo e lui mio, e nulla sarebbe più tornato indietro. Poi io gli chiesi sottovoce:«voglio che vieni dentro di me» e lui senza farse ripetere, tiro fuori il suo cazzo e levò il preservativo. Mi butto sul letto, si mise sopra di me e con il suo cazzo mi penetrò in fondo come non era mai accaduto. Non so quant tempo durò ma mi sembra tutto rallentato. I miei sensi erano amplificati il dolore forte ma il piacere immenso. Io gemitavo e lui con la sua possente mano mi chiuse la bocca per farmi stare zitto:«Zita putanela, zita!!!». Dopo poco disse:«eco, sboro, sboro!!!» appena disse così senti un fiume pieno e caldo che riempi il mio intestino e senza fare nulla io venni con un orgasmo da capogiro. Eravamo un solo corpo ora.
    
    Piano piano lui tirò fuori il suo arnese e ci allungammo. Fu la cosa più bella di tutte quelle fatte. Quella notte scopammo 3 volte e tutte e tre le volte sempre con lo stesso vigore. Lui era un toro, ed io un puledro pronto ad essere montato.
    
    Dopo l’ultima scopata, prima di addormentarci lui mi sussurrò:«Te iubesc prinț dulce» gli chiesi cosa significasse, e lui:«Ti amo, dolce principe» io stupito, risposi:«ti amo, mio Re».
    
    Potrei raccontavi storie infinite tu me e lui, ma sarebbero troppe. Questo perché dopo alcuni mesi, io non potevo continuare a dire bugie alla mia ...
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