1. La studentessa


    Data: 24/07/2024, Categorie: Erotici Racconti, Etero Sensazioni Autore: Guastho2, Fonte: RaccontiMilu

    L’aula era quasi piena, la cercai con lo sguardo e incontrai i suoi occhi accesi come carboni ardenti.
    
    Mi aveva tenuto il posto, mi sedetti accanto a lei e incrociai il suo sorriso. Indossava un vestito corto e delle calze che le lasciavano scoperto qualche centimetro di coscia, sentii un vuoto nello stomaco, come se avessi affrontato improvvisamente un giro infernale sulle montagne russe. La Professoressa entrò, prese posto, lei impugnò la penna e assunse un’aria concentrata. Adoravo il modo in cui la sua fronte si corrugava quando stimolava i suoi pensieri. Per me era diverso, non prendevo appunti. Aspettai che la lezione iniziasse e cercai di mantenere la concentrazione, ma sentivo il suo respiro così vicino al mio che mi deconcentrava. Quei pochi centimetri di pelle nuda della sua gamba mi stava provocando un’erezione che avrei faticato a nascondere. La guardai, lei forse sentendosi osservata mi guardò a sua volta. Mi sorrise e io, imbarazzato, abbassai lo sguardo. La lezione era noiosa ma lei continuava a prendere appunti, come se fosse importante. Non potendo resistere, la mia mano cercò quei centimetri. La appoggiai delicatamente e lei non la spostò. Accarezzai quei centimetri che la sua pelle mi concedeva, delicatamente, scorrendo il mio palmo e sollevandole leggermente la gonna. La vidi arrossire leggermente, ma non mi scostò. Continuai a far scorrere le mie dita sulla sua pelle, sollevando un centimetro per volta quell’abito che celava la mia lussuria. Arrivai ...
    ... quasi senza accorgermene a sentire il tessuto delle mutandine, lei rimase ferma, forse allargò leggermente le gambe. Fu come un invito per me, quel piccolo gesto inconsapevole. Superai quel tessuto già umido con l’indice, spostandolo leggermente, cercai la fessura come un minatore cerca una vena d’oro. La sentii, bagnata, calda. La vidi trattenere un sospiro, cercare di ritrovare la concentrazione. Trovai la sua clitoride e iniziai ad accarezzarla, il suo respiro iniziò a perdere regolarità, ma cercò di mantenere un contegno. Inserii il medio dentro, col pollice continuai a stimolarle la clitoride. La sua mano sinistra abbandonò il banco e si appoggiò sul mio interno coscia. Aumentai il mio ritmo, lei scivolò cercando il mio obelisco di carne da sopra i pantaloni della tuta, accarezzandolo, con un lento su e giù ma senza afferrarlo. Si fermò, come cercando la concentrazione strappò una pagina del suo quaderno. “Dopo, bagno.” Guardai di nuovo quegli occhi ardenti di desiderio, l’avrei baciata lì, davanti a tutti. Ma avrei aspettato. La lezione finì, io la seguii verso i bagni dell’istituto. Non riuscivo a togliere gli occhi dal suo fondoschiena, come ipnotizzato dal suo ondulare. Sorrisi quando vidi che sceglieva il bagno degli uomini. Entrammo, le saltai letteralmente addosso incollando le mie labbra alle sue e cercando la sua cavità con la mia lingua. Mi attaccai a lei, le mani irrequiete nel palpare ogni centimetro del suo corpo, scoprii un suo seno, lo avvolsi con la mia ...
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