Happy birthday, mr president (part 1)
Data: 19/07/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio, Fonte: Annunci69
... minuti fa”, dice il cassiere al mio boy.
“Bene”, risponde Enrico. Poi, rivolto a me: “Va’ a spogliarti ed entra. Corri!”. Io scappo verso i camerini, deposito i vestiti nell’armadietto e mi precipito all’ingresso della stanza. Lì c’è il gigantone che mi annuncia a Edo.
“Buongiorno, sig. presidente. Mi perdoni per l’attesa. Ecco la sua puttana!”. Enrico scosta la tenda e mi fa entrare. Edo è seduto in penombra su una poltroncina posta poco distante dai piedi di un lettone extralarge, rivestito con il minimo indispensabile. È completamente nudo e il cazzo è adagiato su una coscia.
“Buongiorno, bella troia! Ci rivediamo?”, mi fa con voce stentorea.
“Happy birthday, Mr. President!”, lo saluto io, con tono sensuale.
“Grazie, tesoro! Che regalo mi hai portato?”, mi chiede lui. E allora mi avvicino al letto e mi inginocchio sopra, cominciando ad accarezzarmi dappertutto. Mi sporgo in avanti con fare provocatorio e mi infilo una mano tra le cosce mentre con l’altra mi massaggio il petto. Risalgo sul viso e mi metto due dita in bocca, succhiandole dapprima lentamente e poi incavando le guance e mugolando. Con le falangi umide vado a solleticarmi un capezzolo: abbasso lo sguardo per scrutarlo e poi lo sollevo di scatto verso il presidente, ammiccando e leccandomi le labbra.
Dalle cosce la mano passa dietro e si infila nel solco: mi solletico la rosellina e mi strappo un gemito di piacere. Poi me la porto alla bocca per bagnarmi le dita e quindi di nuovo tra le ...
... chiappe. Mi premo il dito medio contro la mucosa e lo lascio entrare: mi scappa un sospiro e vedo una prima reazione nel presidente, che si sistema sulla poltrona e si schiarisce la gola. Il suo uccello comincia a spostarsi in su lungo la coscia, per poi staccarsi e impennarsi leggermente. Mi sfugge un sorrisetto di soddisfazione e allora creo nuovi stimoli.
Mi metto di tre quarti, in modo che Edo possa vedere le mie dita entrarmi in culo e quelle dell’altra mano giocare con la mia bocca e col petto. Quindi, torno a inumidirle e le riporto nel solco. Il medio mi scivola in corpo con facilità e comincia a farmi un ditalino lento, sospirando e contorcendomi. Con l’altra mano mi accarezzo le labbra, il collo, le areole. Arrivo giù tra le cosce: mi sporgo ancora in avanti e cado sul letto rimanendo col culo per aria. Il medio della seconda mano si unisce al primo e insieme giocano con la mia rosellina. Entrano ed escono alternatamente, come due minicazzi che mi fanno una doppia penetrazione. I miei lamenti aumentano di intensità, per esplodere in un urletto quando decido di usare le falangi come dei piccoli arpioni e dilatarmi il buco.
“Orca vacca!”, esclama il presidente. Mi volto verso di lui e adesso il suo cazzone svetta orgoglioso tra le sue cosce. Il suo respiro si è fatto più pesante e i suoi occhi sono spalancati per non perdersi nulla dello spettacolino che gli sto offrendo.
“Se lo ricordava così, signor presidente?”, gli chiedo lascivo.
“Cominciavo a dimenticarlo. ...