1. Giornalista di guerra


    Data: 15/07/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: darksideof84, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’ambiente meno spettrale. Visualizzò una donna affianco all’ingresso che passo passo si avvicinò a lei con fare rilassato e sorridente.
    
    “Ciao Sara, finalmente ti sei svegliata. Benvenuta nella tua nuova casa. Vedo che avete già fatto le presentazioni”.
    
    La donna aveva il suo stesso accento e tratti molto simili a lei. Aveva profondi occhi azzurri e lunghissimi capelli rossi raccolti in una treccia che portava alle spalle. Una maglietta nera abbondantemente scollata metteva in mostra quelli che dovevano essere due bei seni, abbinata ad un pantalone cachi strappato, che mostrava parti di nudità, con le tasche ed alcuni oggetti attaccati. Le sembrava poco alta di lei; nel complesso una donna che non sarebbe passata inosservata. In un altro contesto l’avrebbe scambiata per una moderna eroina dei fumetti o di film fantasy.
    
    Sara rimane immobile a fissarla indecisa su cosa fare. Fece un paio di passi indietro per rendersi meno visibile alla luce e, dopo un attimo di esitazione, pensò di girarsi per darsi alla fuga notando un’altra porta alla sua sinistra, in un ingresso che non aveva però ancora ispezionato. Era una mossa estrema. Il tentativo si rivelò vano; un attimo dopo aver varcato l’ingresso buio si sentì schiantare letteralmente contro un muro umano cadendo rovinosamente per terra, senza un minimo appoggio. Un uomo era rimasto a spiarle per tutto il tempo in religioso silenzio a pochi metri di distanza.
    
    L’omone la prese per i capelli e la riportò in piedi senza ...
    ... grossi complimenti. Sara senza l’uso delle braccia era caduta sulla spalla sinistra sentendo peraltro un forte dolore nella zona anale quando aveva battuto il sedere. Le mancava l’aria, non riusciva a tenere le gambe completamente chiuse e ferme.
    
    Il tizio – un armadio color ebano con due spalle infinite che doveva essere alto almeno 1,90 m – le mollò una sculacciata sonora sulla chiappa destra spingendola e tirandole i capelli, avvicinandola verso la donna che intanto si era messa a sorridere. Sara si sentiva un burattino in quella situazione e – dolore a parte – non pot&egrave far altro che camminare sentendo il sedere in fiamme.
    
    “Buongiorno Sara, dormito bene? sono contenta di vederti” – riprovò la donna. “L-l-lasciatemi stare….chi diavolo siete voi? Ehi tu non toccarmi i capelli” – partì in risposta Sara. “Wow signorina, come siamo aggressive oggi…non ti hanno insegnato a presentarti in presenza di nuove persone?” rispose la donna e quasi in contemporanea l’uomo le lanciò un’altra sculacciata a centro sedere, premendole il plugin ancora più internamente, mentre Sara si piegava per il dolore lanciando un gridolino strozzato.
    
    La donna si avvicinò fino a due passi da Sara, accarezzandole con il dorso di una mano il viso. “Liberale le mani” ordinò e l’uomo – un po’ grugnendo in segno di disapprovazione – iniziò a slegare i lacci che avevano menomato Sara sinora. Sara ansimò e quasi iniziò un pianto liberatorio quando riprese possesso delle sue braccia. Rimane un minuto ...
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