L’allenatore
Data: 13/07/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: Guastho2, Fonte: RaccontiMilu
... impedire alla sua mano di accarezzare la stoffa del pantalone. “Dai, che fai! Tuo marito potrebbe arrivare a cercarti in ogni momento…” “Lo sai che è a bere con gli altri.” Detto questo chiuse il chiavistello della porta. L’imbarazzo aveva lasciato il posto all’eccitazione, in parte per la situazione, in parte per il timore di essere scoperto, che poteva farmi, oltre a rischiare la morte per mano del marito anche farmi perdere il posto. Si avvicinò a me. “Sono io a farti questo effetto?” Mi chiese, gli occhi glaciali colmi di malizia. “Beh, sono un uomo, anche se giovane.” “Sei un ragazzino, in realtà, ma magari qualcosa la sai fare.” Mi canzonò, ma senza ombra di intenti offensivi, stava giocando con me. Tornò ad avvicinarsi, appiccicando il suo corpo a me, la mano che scivolò sul cavallo dei pantaloni mentre le sue labbra si socchiudevano cercando le mie. Sentii la sua lingua morbida, ricambiai mentre il cuore martellava nuovamente nel petto, quasi volesse esplodere. La sua mano era dolce, esperta, decisa. Mi accarezzava il glande per poi scivolare giù, lentamente. Accelerò d’un tratto per poi fermarsi quando sentì il mio respiro bloccarsi. “Non ora, non così. ” Sussurrò. La sua mano calda allargò l’elastico dei pantaloni, insinuandosi nei miei boxer. Quel calore mi portò ad avere un fremito, mentre con la sinistra mi faceva scivolare i pantaloni lungo i fianchi. Iniziò a baciarmi il collo, sentivo la sua lingua indugiare nei punti che sapeva più sensibili. Lo scroscio ...
... della doccia, pensai, lo scroscio della doccia. Quasi potesse salvarmi. Era arrivata al petto, il suo fiato sulla pelle mi stava letteralmente uccidendo. Quando arrivò giù tornò a guardarmi negli occhi, mentre con la lingua scivolava sull’asta. Prima di farmi entrare nel caldo umido della sua bocca. La sua lingua sul frenulo fu una botta di adrenalina. Infilai le mani tra i suoi capelli corvini mentre lei pompava con la bocca, facendolo uscire ogni tanto per accarezzarmi i testicoli. La sua saliva me lo rendeva lucido, la sua abilità di marmo. Passò nuovamente la lingua sul glande, indugiando sul frenulo con la punta, mentre con le mani spingeva le mie natiche verso di lei. Capì che stavo arrivando al limite. Si fermò, guardandomi negli occhi nuovamente. “Ragazzino, pensi di finire così?” Con una sola mossa si sfilò la felpa e la maglietta che indossava lasciandole cadere a terra. Il suo seno nudo, sebbene di piccole dimensioni, svettava come dolci colline. I capezzoli turgidi attrassero la mia bocca, li avvolsi tra le mie labbra, la lingua che li accarezzava, a turno, mentre con l’altra mano facevo scivolare i leggins lungo i suoi fianchi, operazione complicata dal fondoschiena inarcato e tornito. Iniziai a baciare la sua pelle, volevo riprendere respiro e darle piacere. Mi avvicinavo alla sua cavità, senza però sfiorarla, facendole soltanto sentire il calore del mio respiro. Ero in ginocchio davanti al suo sesso, mentre lei, come una Dea pagana si godeva il mio sacrificio. Mi ...