Jack e Carlo (Quinta parte)
Data: 08/07/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... dell’amico. Le palpebre di Carlo si aprirono e sbadigliò mentre lo guardava. “Mattina, baby.” sospirò dimenticando momentaneamente quello che era successo il giorno precedente.
“Mattina,” Gli sorrise Jack spostandogli i capelli dalla fronte con la punta delle dita. “Hai dormito bene?” Ed aggrottò le leggermente le ciglia tentando di approfondire perché Carlo avesse dormito nel soggiorno piuttosto che nella sua camera.
“Sì, bene, credo di essermi addormentato qui huh?” Ridacchiò piano Carlo ed accennò col capo alla televisione dove stavano ora trasmettendo delle ripetizioni di soap opera. Appoggiò indietro la la testa e guardò Jack. “E tu?”
Jack accennò col capo sempre giocando delicatamente coi suoi capelli. “Mi sono dimenticato di dirti ieri che Laura ha chiamato, voleva sapere se hai scritto quel saggio di economia perchè lei non l’ha fatto e voleva che tu le dessi una mano.”
Carlo fece rotolare indietro gli occhi ma stava sorridendo. “Sarà meglio che la chiami più tardi, sarò in università tutto il giorno. Cosa fai stasera; stavo pensando che potremmo uscire.” Carlo sbadigliò di nuovo sdraiandosi sul divano.
“Perchè no, vado al lavoro ma dovrei essere a casa circa alle sei, ci vediamo?” Carlo accennò col capo e Jack rimase fermo. “Sarà meglio che vada.” Disse gettando uno sguardo all'orologio sul suo polso e sospirando.
Carlo rise ed alzò un sopracciglio. “Jay , Jay, passerai tutta la giornata a prendere fotografie di belle ragazze e ragazzi caldi, ...
... perché non sei ansioso di andare? Io lo sarei maledettamente!” Carlo scosse la testa e sporse il labbro inferiore.
“Non è affascinante come credi.” Jack scosse le spalle con noncuranza ma non poteva fare a meno di sorridere a quel nomignolo. “Ci vediamo stasera.” Gli arruffò allegramente i capelli, prese le sue chiavi ed uscì.
Carlo sorrise guardandolo allontanarsi pensando che le cose non erano strane tra di loro. Ma nonostante questo sapeva che voleva di più della sola amicizia e che non poteva continuare per molto tempo a fingere. Sospirò pesantemente e spense la televisione. Si alzò ed andò in bagno per fare una doccia. Quando l’ebbe fatta prese nel guardaroba i primi vestiti che capitavano come faceva sempre, un paio di stretti jeans neri ed una t-shirt bianca con un simbolo rosso sul torace. Aggrottò le ciglia davanti alla sua immagine riflessa nello specchio e fece passare una mano tra i capelli per spettinarli, anche se non era particolarmente attento al suo aspetto, riusciva sempre a sembrare bello. Alzò le spalle e cominciò a cercare un paio di scarpe che fossero sue, sembrava sempre pieno di vestiti e scarpe che non erano sue. Forse appartenevano ad amici o semplicemente a persone che le avevano dimenticate alla mattina, non se n’era mai realmente preoccupato. Quando finalmente le ebbe trovate prese le chiavi della macchina ed uscì. Rischiava di essere di nuovo in ritardo ad un'altra lezione del suo professore, non voleva mettersi nei guai, voleva solo passare gli ...