1. Julia inculanda est - Sequela


    Data: 06/09/2018, Categorie: Comici Autore: Nobile Spiantato, Fonte: EroticiRacconti

    Le dita ancora intinte di secreto vaginale, l’altra mano ancora sull’asta del grilletto, Giulia faceva scorrere la matita rossa e blu sulle pagine vergate dai suoi studenti. “Magda, Magda”, sospirava scuotendo la coda di cavallo biondo scuro, “quando imparerai a riconoscere l’ablativo assoluto…”. “E questo?”, disse fra sé dopo una pausa, “ah, questo è il compito di Andrea… vediamo… ah sì, la versione di Tacito… bravo, se l’è cavata bene… qui si poteva fare meglio, ma insomma, va bene anche così… e questo… questo cos’è?” Proprio a metà della versione, Giulia aveva letto basìta una frase che… insomma, non c’entrava niente, anzi, era decisamente fuori luogo… non era in italiano, era in latino maccheronico, e ovviamente non faceva parte del testo tacitiano da tradurre… anzi, per quanto ne sapesse lei, non figurava in nessun altro testo della latinità classica… Andrea, senza apparente soluzione di continuità con il testo precedente e successivo della sua versione, aveva scritto, con la consueta sua grafia spigolosa ma chiara:
    
    “Iulia incvlanda est”.
    
    Alla sorpresa iniziale subentrò presto l’indignazione, la rabbia della docente sbeffeggiata.
    
    “Ma come si permette, questo ragazzino?” Sbottò Giulia “Seconda liceo, e scrive queste sconcezze alla sua insegnante! Che razza di stronzo… Adesso lo dico ai suoi…”. Sfilò la mano ormai asciutta dalle mutandine - l’incazzatura le aveva fatto seccare la figa - e afferrò il cellulare per cercare e comporre il numero di casa di ...
    ... Andrea.
    
    “Pronto”, rispose una voce maschile, di adulto. “Buonasera, sono Giulia Boschetto, la prof di latino di Andrea Zarro. Parlo con il papà?”
    
    “Sì, sono suo padre”
    
    “Sono francamente scioccata dal comportamento di suo figlio… Ho appena iniziato a correggere la sua versione di latino e…”
    
    “Sono stato io”, la interruppe calmo il papà di Andrea.
    
    “Scusi, ma non ho finito di…”
    
    “Ho già capito a cosa si riferisce, professoressa Boschetti. È per quella frase, Julia inculanda est, non è vero?”.
    
    Julia, che era rimasta in piedi dall’inizio della telefonata, si lasciò andare su una poltrona, incredula, senza più parole.
    
    “Sono stato io a dire ad Andrea di scriverla”, riprese il genitore, sempre con lo stesso tono calmo e controllato, come se stesse recitando la lista della spesa, “Sa, è da quando ci siamo visti, per la prima volta, al colloquio, due settimane fa, che mi sono accorto di quanto lei sia bella e desiderabile. In particolare, professoressa Boschetto, non riesco a non pensare al suo culo, che quel pomeriggio era stretto in un paio di jeans. È un culo perfetto, sfrontato, irriverente un culo che grida al mondo ‘Prendimi’’… eppure, per qualche ragione che non saprei spiegare, sono convinto che sia un culo vergine, che attende ancora di essere trattato come merita. Insomma, professoressa Boschetto, mi sono fatto persuaso che spetti a me l’onore di cogliere la sua verginità anale”.
    
    Giulia non credeva alle sue orecchie. Dovette sforzarsi di fare mente locale per ...
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