La lampadina
Data: 22/06/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Tabù
Voyeur
Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster
... fossi, o fosse evidente che io non avrei potuto in alcun modo aiutarla. Sempre più preoccupato, dissi allora:
“Morire, tu? Ma insomma, Laura, si può sapere cos’hai? E io, non posso aiutarti io, anche se Cinzia non c’è? E poi, perché parli di morire? Si tratta di questioni di salute, stai male?”
Non rispondeva. Allora incalzai, con la mia solita logica:
“Ma scusa, possiamo chiamare tuo marito se non ti fidi di me! In fondo potrebbe arrivare qui dal mare nel giro di un paio d’ore…”
“No, no, che mio marito…” rispose allora, arrabbiata con se stessa. “Sono proprio una cretina, ma pensa un po’ che ho combinato! E adesso…” Di nuovo cominciò a piangere: “Adesso metto a rischio la mia vita, così…”
“Va beh, non vuoi chiamare Franco, ma ci sono mille altre soluzioni.” La mia logica continuava imperterrita: “Scusa, se è un problema di salute, ti porto all’ospedale, al Pronto Soccorso…”
“No, sei pazzo!” mi interruppe fulminandomi con lo sguardo terrorizzato. “Sai che figura!... No, no!”
Piangeva sempre più spaurita, un po’ curva con la testa raggomitolata fra le mani. Mi faceva pena e anche un po’ tenerezza. La scenata dei minuti precedenti aveva portato via l’imbarazzo iniziale, e ora mi sembrava naturale propormi con delle avances, sia pure di tipo esclusivamente consolatorio, così l’abbracciai teneramente con un braccio, e con l’altra mano le spinsi la nuca sul mio petto. Lei gradì, e con una mano si aggrappò a me, come a cercare protezione, continuando a ...
... piangere.
Naturalmente una parte di me (si può ben immaginare quale!) fu egoisticamente felice di quanto stava avvenendo: lei è una bella donna quarantenne, con un bel viso e bei capelli castani, e non poche volte mi era capitato di sbirciare i suoi fianchi deliziosamente sporgenti dal vitino sottile, di guardarla in giardino mentre prendeva il sole in costume, di ascoltare il suo tono di voce molto sexy. Data la sua timidezza e il suo contegno riservato, non avrei mai osato tentare un approccio che non fosse un convenzionale colloquio fra vicini. Ma in quel momento era lì, sola con me, vulnerabile, bisognosa di aiuto e abbracciata a me…
Scacciai via questi pensieri da vecchio satiro (anche per evitare imbarazzanti rigonfiamenti nella tuta…), e mi sforzai di tornare al punto: Laura doveva avere un grosso guaio se parlava così. Forse ingigantiva il problema, ma qualcosa doveva esserci, e riguardava la sua salute. Quindi non potevo fare lo stronzo, dovevo scacciare le tentazioni e cercare di capire come aiutarla. Con voce rassicurante, parlando col cuore, le dissi:
“Laura, ascolta, se veramente è in pericolo la tua vita, non c’è niente che tu non debba provare per risolvere questo tuo problema. Ma scherziamo? Hai una bambina, hai una famiglia, hai delle responsabilità… Se davvero sei in pericolo hai il dovere di fare tutto quello che si può… Che ti frega della figura che puoi fare al Pronto Soccorso? E poi, figura di che? Quando si sta male c’è poco da vergognarsi…”
Il mio ...