1. La Notte di San Lorenzo – Capitolo 2


    Data: 13/06/2024, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu

    ... mentre si impegnava a farmi godere con le sue tette. Istantaneamente il mio pene divenne nuovamente durissimo. – Vedi? Avevi ancora voglia… – mi disse Marina iniziando a succhiarmi la cappella. – Eh già… – ma tenevo ancora gli occhi chiusi, immaginando Sabrina. Sentivo le labbra carezzarmi il glande su e giù mentre la lingua stuzzicava il frenulo. Nella mia mente però era la bocca di Sabrina. Le mani di mia moglie mi masturbavano con delicatezza, preparandomi ad un crescendo d’intensità. Ci sapeva fare. – Sei bravissima… – mi fermai di colpo e appena in tempo, stavo per chiamarla Sabrina. Perché facevo così? Avevo una moglie innamorata piegata sul mio bacino a succhiarmelo e non facevo altro che pensare a quella ragazza conosciuta poco prima. Tra l’altro vestita in modo improbabile e provocante, con quei grossi seni avvolti in una magliettina stretta e trasparente, da cui si vedevano perfino due capezzoli così invitanti che avrei passato la notte a morderli… Ecco, lo stavo facendo di nuovo!
    
    Intanto, ignara della mia battaglia interiore, mia moglie aveva preso ad accelerare il ritmo, muovendo la mano sull’asta mentre con la bocca era sempre concentrata sulla cappella, succhiandola ora con più decisione. Mentre lei si dava da fare, io iniziai a toccarla e carezzarle il corpo nudo. Per prima cosa le agguantai un seno, piccolo sì, ma aggrazziato e piacevole da toccare. Chissà com’era toccare quello di Sabrina, mi sorpresi di nuovo a pensare. Così cambiai obiettivo e mi ...
    ... protesi a toccarle il culo. Il culo di mia moglie non si discute, quello è il più bello del mondo, è cassazione. Rotondo, sodo, sporgente… Inaccessibile al mio cazzo purtroppo. Una delizia in cui infilare il volto e leccare. Avrei voluto morderle una natica in quel momento, ma non ci sarei mai potuto arrivare. Lei forse colse questo mio slancio di passione per il suo sedere, infatti aumentò il ritmo di quel pompino, portandomi molto avanti nell’eccitazione. Nell’impeto dell’orgasmo che stavo per raggiungere, immagini di sborrare tra i seni di Sabrina. Cazzo quanto sarebbe stato bello. Così, senza che davvero me ne rendessi conto, il mio pene iniziò a fiottare in bocca a Marina. – Mmm! – si lamentò lei colta alla sprovvista. Del resto a lei faceva schifo essere sborrata in bocca. Era successo solo un’altra volta qualche mese prima e c’era stata una mezza litigata. Ma ormai quel che era fatto era fatto. Sapevo che lei non si sarebbe sottratta per paura di sporcare le lenzuola, anche se non erano le nostre.
    
    C’è un piacere inspiegabile nel venire nella bocca di una donna. È cento volte meglio, anzi mille… Mi godetti quell’orgasmo proibito fino in fondo, anche se essendo venuto poco prima la quantità di seme che le riversai tra le labbra era ridotta. Quando il cazzo smise di pulsare è l’ultimo schizzo fu versato, Marina si alzò di scatto e corse in bagno. – Mi spiace… Non me ne sono accorto. – giocai d’anticipo. – È la seconda volta che mi fai questo scherzetto… – disse lei una volta ...