1. Perdutamente


    Data: 04/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Juliana49, Fonte: EroticiRacconti

    Sono in ritardo il tom tom e inpazzito, mi ritrovo sperduta di notte in periferia di una grande citta, io vengo da un piccolo paesino del centro italia,avevo un coloquio di lavoro alle 18,sono le venti in una serata buia piovosa e fredda.
    
    Ormai e un ora che cerco di racapezzarmi tra i continui sensi unici il cell scarico tom tom inpazzito, ho una crisi di panico, da quel che vedo non mi rassicura minimamente, e un quartiere fatiscente pieno di estra comunitari,
    
    In più per non farmi mancare nulla la spia della benzina ⛽ rossa, maledico ancora di non aver fatto rifornimento, di colpo l'auto barbetta si spegne proprio nel mentre un fulmine cade non distante da dove mi trovo inlluminando per un attimo la zona e scorgo un bar, penso posso telefonare a mio marito che.mi venga in soccorso.
    
    Piove a dirotto un vento fortissimo
    
    Il mio vestiario e una gonna attillata a meta coschia grigia camicetta bianca una giacchino corto anchesso griggio,con autoregenti e taco 10.
    
    Non ho alternativa esco e in pochi metri sono zuppa addio messainpiega,
    
    L'acqua 💦 che mi arriva alle caviglie sembra di atraversafe un ruscello, riesco a raggiungere
    
    L'entrata non e proprio un bar ci sono delle scalini da scendere, titurbante scendo mi trovo in una bisca vedo infondo un bancone,
    
    Nella mia entrata cala un silenzio che viene interrotto dal mio ticchetio dei miei tacchi 👠 ho tutti i occhi puntati addosso, certo i loro volti non ispirano fiducia.
    
    Con la voce tremante chiedo al ...
    ... barista un uomo grosso tutto tatuato che mi mette sugestione se ha per favore un telefono appogia il suo cell al bancone,
    
    Lo sto per prendere.mi blocca il polso e mi dice per cosa mi serve.
    
    Io tremante spiego il mio problema
    
    Mi ritrovo circondata dai avventatori, il barma e fisso a guardarmi no nei occhi ma ai miei seni, cosi mi accorgo che la mia camicetta bianca bagnata era trasparente e non avevo il regiseno e si notava bene i miei capezzoli bu are il tessuto drano ritti dal freddo. Cercai di coprirmi ma mi teneva ancora il polso, e con l'altra mano mi copri.
    
    Poi senti una voce che intimava di lasciarmi stare, tutti si allontanarono tornando al loro posto
    
    Nella penombra in un tavolo una figura possente mi fa segno di avvicinarsi, con le gambe tremanti mi avvicino avevo le mani ai seni per coprirmi, lui mi fisso nei occhi e mi dice di accomodarmi e spiegargli il problema mi stavo per sedermi in una sedia lui mi fa capire che dovevo sedermi sulle sue gambe, ero inpietrita, mi prese dai fianchi e come un fruscello mi posizziono sulle sue ginocchia cone quando ero bambina. Mi teneva dalla vita e appogiata al suo petto con la spalla, la posizione presa scopri la balza delle autoregenti, mentre tremante e intimorita spiego le mie disaventure, lui mi accarezzava la coscia provocandomi uno strano tepore, mi verso un bicchiere di grappa che mi riscalda.
    
    Mi porge il telefono provo a chiamare ma il fulmine aveva colpito il ripetitore isolando la zona. Scoppio in un ...
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