La cugina parte 2
Data: 07/06/2024,
Categorie:
Incesti
Autore: Guastho, Fonte: EroticiRacconti
Era tarda notte quando sentii la porta di camera mia.
Lottavo col sonno pensando a quel pomeriggio carico di erotismo.
Sentii i passi avvicinarsi al letto.
Nella penombra il corpo modellato mi sembrò simile al marmo puro.
Finsi di dormire, si infilò sotto le coperte, il seno prosperoso mi si appoggiò sul petto.
‘Dormi?’
‘mmm.’ Mugolai.
Sentii la sua mano allargare l’elastico dei pantaloni del mio pigiama, cercando il pene già eretto.
‘Ulalà, qualcuno qui non dorme però.’
Iniziò a muovere la mano su e giù, lentamente.
Quando lo sentiva irrigidirsi e il mio fiato bloccarsi si fermava.
Ad un certo punto scese, infilandosi completamente sotto le coperte.
‘Dormi, io mi diverto.’ Disse prima di farlo.
Sentii il calore della sua bocca avvolgermi il glande, la sua lingua che lo circondava.
Ad un certo punto la sua mano cercò i miei testicoli accarezzandoli, la bocca che continuava un su e giù lento.
Era bollente.
Mi sfilò i pantaloni.
Allargai le gambe, la sua lingua cercò il mio ano mentre con le mani continuava una sega lenta.
Non resistevo più.
O esplodevo o mi dava una tregua.
Si fermò quando senti il pene vibrare.
Salì.
‘Sei sveglio adesso?’ Sorrise.
‘Direi di si.’
‘Ti prego, voglio sentire la tua lingua.’
Scesi, aveva solo un paio di mutandine sottili che sfilai.
Il suo odore mi colpì.
Il suo sapore mi inebriò.
Iniziai lentamente a leccare le labbra già umide, passando la lingua dall’una ...
... all’altra, ogni tanto le sfioravo il clitoride sentendo i brividi crescerle addosso.
Infilai il medio e l’anulare all’interno della fessura concentrandomi sul clitoride con la mia bocca.
Leccavo come se lappassi, mentre con le dita la scopavo.
Sentii i suoi mugolii, le sue cosce serrarmi la testa.
I suoi umori colpirmi la lingua.
Tornai su, trovandola col cuscino sul viso per coprire i suoi gemiti.
Il mio pene trovò facilmente la strada, le entrai dentro facilmente, il calore fu una sferzata.
Mi fermai.
Lo spinsi di nuovo più a fondo, sentendo il suo respiro bloccarsi.
Entrai e uscii, il pene bagnato dei suoi umori.
Cercai con la mano destra il suo culo, lo palpai, facendo scivolare le dita verso il suo buchetto.
Feci entrare l’indice.
Sentivo il mio pene dall’altra parte, attraverso la sottile membrana che lo separava.
Feci entrare il secondo dito, mentre lei aumentava il ritmo del respiro.
‘Oh Alex, fottimi dietro, fallo ti prego.’ Sospirò.
‘Girati.’
Il suo culo di marmo mi si presentò davanti. Nella penombra sembrava ancora più bello.
Sodo, rotondo, accogliente.
Passai la lingua tra le natiche.
Mi sollevai.
Puntai il glande sulla fessura posteriore, entrando lentamente.
Il lavoro con le dita lo aveva dilatato ma sentivo lo stesso le pareti faticare a cedere.
Quando entrai mi fermai per farle recuperare il fiato.
Inizia a spingere dopo pochi istanti, entravo e uscivo, sentendo il suo culo diventare via via più ...