Bestiale 2
Data: 17/05/2024,
Categorie:
Etero
Tradimenti
Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu
... cancelli inibitori si spalancarono: aveva voglia di un uomo che la spogliasse, baciasse, la leccasse tutta, strapazzasse le sue tette burrose, la possedesse, la brutalizzasse senza pietà; basta astrusi intellettualismi: voleva cazzo, e solo cazzo. La sua figa fremeva di essere violata da cane soda, pulsante, di sentire il fiotto caldo di sperma che la riempiva. Pensò a Romolo e lo vide come un perfetto, selvaggio animale erotico, superficiale, senza pensieri, né scrupoli: il suo sguardo spermatico la eccitava, la attraeva e lui diventava protagonista nelle sue ricorrenti fantasie. “ Dai, spogliati. Fammelo vedere, scommetto che è durissimo,” sognava di dirgli. Desiderò essergli di fronte nuda e che lui disponesse a suo piacimento del suo corpo. Eroticamente cullata in quella crescente eccitazione, tenendo gli occhi chiusi e immedesimata in quello stato né onirico, né veglia, dimenava il bacino, strattonava le mutandine in modo da far penetrare la loro stretta parte anteriore nella sua fessura ardente. Il piacevole sfregamento prodotto, la spinse a inarcare il dorso per spingere in avanti il bacino consentendo alle mutandine di entrare ancor di più in profondità nella sua figa sempre più inzuppata. “Ti voglio Romolo, scopami dovunque, sono tua, fai quello che desideri,” sussurrava, predatrice e preda a un tempo, travolta nel suo fantasmatico delirio ossessivo. Stefania, abbandonata sulla poltrona, si dimenava; la testa rovesciata all’indietro lasciava il collo scoperto e lei ...
... avrebbe tanto voluto che la bocca di lui lo baciasse, lo mordesse; le sue mani stringevano i suoi bei seni con forza, le dita dei suoi piedi erano allargate e contratte nello spasmo di quel sommo godimento. Le sembrava tutto meravigliosamente realistico. Ebbe come un sussulto, e riprese piena coscienza e controllo di sé; era sudata, respirava affannosamente, la sua figa, umida e gonfia di piacere, pulsava. I suoi capezzoli titillati vigorosamente dalle sue dita, erano dolorosamente gonfi. L’immagine del suo volto, riflesso allo specchio rivelava inequivocabilmente lo sconvolgimento dei suoi sentimenti, che l’aveva trasformata in una gatta in calore. Rise fra sé di quel quasi sogno, ritenendolo assurdo. Cercò di ricomporsi quando sentì il suono del campanello e rispose al citofono. “Si, chi è?” “Dottoressa, sono Romolo le porto su la spesa.” “Apro.” Romolo salì le scale rapidamente, entrò salutando allegramente, posò il suo carico e rimase in attesa. Stefania gli volse le spalle per prendere il denaro dalla borsa appoggiata sul tavolo del soggiorno e pagare il così il conto. Mentre si trovava così girata e frugava nella borsa cercando alcune monete intuì che stava per accadere qualcosa: avvertì la porta dell’ingresso che si chiudeva e immediatamente dopo, due forti mani che da dietro le afferravano, strizzandoli, i seni. Accennò ad un “ Ma cosa…., no, fermo.”
Ma era una resistenza simbolica. Era quello che desiderava e i fantasmi della sua psiche si stavano materializzando. ...