1. Tacchi al centro commerciale parte 5 Punto di non


    Data: 01/05/2024, Categorie: Tabù Maturo Feticismo Autore: highheels899, Fonte: xHamster

    ... spesso riceveva lunghe telefonate a tutti gli orari, anche la notte dall’estero. Scusandosi chiese il permesso di allontanarsi e uscì sul terrazzo per telefonare, lasciando intendere che non sarebbe stata una cosa breve. Il compagno ne approfittò per scendere in auto a scaricare i cartoni che mi avevano portato, tenuti in custodia ancora dai tempi del mio trasloco a casa loro. Rimasi da sola col ragazzo. Entrambi eravamo molto imbarazzati, presi coraggio e gli proposi un tour della casa. Mi seguii. Gli raccontai del motivo del colore delle pareti, della scelta dei mobili, delle tende.. ero molto imbarazzata. Giunti in camera da letto mi colse distratta e mi bacio. Un bacio caldo, lungo, bagnato.. che mi sciolse completamente. Qualcosa s**ttò dentro di me. Presi il ragazzo per mano e senza farci notare da mia sorella lo trascinai fuori con me. Scendemmo in cantina, sì proprio nella numero 205.
    
    Era tutto come lo ricordavo, la luce gialla soffusa, gli scaffali di metallo con gli attrezzi, le pareti polverose. Dissi al ragazzo “è qui che ho scoperto di essere una troia”. Gli abbassai i pantaloni e con un leggero massaggio alle palle con le mie unghie iniziai a fargli un pompino. Man mano che il pene si gonfiava iniziai a fuoriuscire sempre più saliva per bagnarlo completamente. Iniziai a segarlo velocemente, tenendo ben stretto il suo glande gonfio tra le mie labbra, stuzzicandogli la testa del pene con la punta della lingua. Lui emise i primi gemiti e la timidezza sembrò ...
    ... scemare. Frugò nella tasca dietro dalla quale tirò fuori un grosso cetriolo. “So che ti piacciono molto, l’ho preso prima dal tuo frigorifero”. Aprii la bocca stupefatta ed esclamai “Sei proprio un maiale, proprio come la tua zietta!”
    
    Ripresi a segarlo, gambe divaricate e piedi che fremevano dalle mie scarpe strette per toccarlo. Mi fermò le mani e massaggiandomi i seni riprese a slinguarmi con passione. Mi sdraio e slacciò le mie scarpette baciandomi con dolcezza i piedini sudati. Prese l’alluce in bocca simulando movimenti da pompino. Ero tutta un brivido, era in pieno controllo su di me. Il giovane che mi ciucciava i piedi e la mano che infilava il cetriolo nella figa. Non potevo immaginare la presenza di un altro uomo ad osservarci alle spalle. Il padre mi lui entrò nella cantina, fermando la mano che teneva il cetriolo dicendomi “ora quello infilatelo nel culo, forza!”. Non riuscivo a ribattere, feci come mi era stato ordinato. Ora a pecorina, con le ginocchia a terra ricevetti il cazzone del padre nella mia figa bagnata, mentre il figlio mi picchiava il suo bel cazzo sulla faccia. “Vieni Johnatan, mentre glelo sbatto nella figa vieni a sborrarle nel culo!” Il ragazzo non se lo fece ripetere e dopo avermi cavalcata per bene mi sborrò con forza nel culo, tanto da colare tutto il seme sul pavimento. “Ed ora tocca a me!” esclamò.
    
    Mi infilò il tacco della scarpa in bocca e presa in braccio a cavalcioni contro lo scaffale mi sbatte con forza, buttando tutti gli attrezzi per ...