Guerra e pace Capitolo 2
Data: 24/04/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Autoerotismo
Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu
... malizia.
«Oh… per carità! Puoi fare quello che vuoi.»
Abbassa le mani, le porta entrambe sul mio petto, senza smettere di muovere il bacino. Un movimento che non mi lascia indifferente e sento l’erezione diventare fastidiosa contro il jeans.
«Davvero?»
«Non mi sembra di averti mai dato divieti.»
Non risponde, si piega leggermente in avanti e mi bacia. Il tempo di chiudere gli occhi e mi trovo la sua lingua in bocca. Morbida, avvolgente, invitante. Devo confessarlo. Faccio fatica a baciare. Non so di quale turba mentale io soffra, ma non è detto che se finisco a letto con una persona sia anche disposto a baciarla. Con Emma… qualsiasi occasione è valida per far incontrare le nostre lingue.
Il bacio si interrompe. Ha le guance arrossate, gli occhi lucidi.
«Allora non ti spiace se faccio colazione…»
C’è qualcosa che non sto afferrando, è ovvio.
«Affatto!»
Si alza, appoggia ancora le sue labbra sulle mie per un fuggevole istante e si infila sotto il tavolo della cucina. Non faccio in tempo a parlare che spunta tra le mie gambe.
«Cosa…?»
«Zitto.»
Allunga le mani, mi slaccia i jeans, con una mia certa gratitudine per altro, e non si fa scrupoli a tirarmelo fuori dai boxer. D’altronde perché avrebbe dovuto farseli? D’altra parte non capita sovente che Emma prenda iniziative del genere e questo suo gesto mi fa ben pensare che la discussione della settimana scorsa sia ormai serenamente superata.
Quando il mio membro sparisce dentro la ...
... sua bocca non mi resta altro da fare che chiudere gli occhi e abbandonarmi a quelle attenzioni.
«È profumato.»
Sorrido. Quasi mi vien da ridere.
«Ho appena fatto la doccia…»
«Mi piace quando è profumato.»
Non so come rispondere. Quelle poche parole che mi vengono in mente mi muoiono in gola quando Emma inizia a leccarmi il cazzo dalla base fino in cima una, due, tre volte. Ogni volta sale cambiando leggermente angolazione. Alla terza volta, arrivata in cima, se lo lascia scivolare sulla lingua e lo ingoia fino alla base, di nuovo.
Resto senza fiato.
Torna su, ma questa volta si tiene la cappella in bocca. Sento la lingua scivolarmi addosso, stuzzicarmi il frenulo, assaporare la mia lingua. Come se non bastasse con una mano mi afferra il membro e inizia a muoverla in una sega lenta e dolce, sensuale e provocante.
È una situazione che mette a dura prova il mio autocontrollo. Vorrei alzarmi, tirarla su e sbatterla contro il tavolo. Che è poi quello che provo a fare, ma come faccio per alzarmi posa la mano libera sul mio ventre e mi ferma.
Mugugna qualcosa che non riesco a capire.
«Non si parla a bocca piena» le dico.
Si stacca da me, mi guarda. Fa la seria, ma sappiamo entrambi che non le sta riuscendo bene.
«Fanculo.»
Rido. Provo a tirarmi su di nuovo, ma mi ferma.
«Stai buono, ora sto giocando io. Lasciami fare.»
«Se la metti così…»
Alzo il bacino, lei capisce al volo e mi abbassa i jeans.
«Grazie caro.»
«Prego, serviti ...