1. La ragazza troppo bella - parte 7


    Data: 31/03/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69

    ... diramare subito un allerta interna ed alle frontiere. Ragion per cui Luigi quando ha fatto la denuncia è stato facile ricollegare con l'allerta fatta dapprima e quindi hanno deciso di agire a prima mattina. Abbiamo arrestato sette uomini. C'è stato un confronto armato ma nessuno ci ha rimesso la pelle. Saranno processati e giudicati per rapimento, tortura, e parecchi altri capi di imputazione.". Era Alberto che raccontava come ci avessero trovate. Luigi era il ragazzo di cui non ricordavo il nome e che mi aveva aggiustato lo specchio. Ricordavo di averlo incrociato uscendo dall'ascensore. Elena non aveva ancora parlato. Era rimasta muta, silenziosa. Mangiava ed ascoltava guardando nel vuoto. Le tenevo la mano. Una psicologa della polizia aveva provato a risvegliarla dal suo torpore, ma le aveva riposto un unica cosa: "lasci stare, non puo e non potrà mai capire".
    
    In ospedale avevano insistito per tenerci in osservazione. Ma dopo quel che avevo passato, pur con parecchie costole incrinate, lividi ovunque, non volevo stare in un posto teatro, chiuso. Sentivo di rinascere, di aver perso una vita e di dover ricominciare daccapo. Volevo vivere, essendo stata cosi vicino alla morte. In giornata tornammo a Roma. Entrai a casa con un senso di disagio. Avevo paura. Elena tornò a casa sua. Provai a chiamarla in serata ma non rispose. Non rispose mai più. Se ne andò via il giorno dopo. Non disse mai a nessuno dove andò, e non la rividi mai più. Elena aveva paura. Era cosciente che i ...
    ... suoi ex gioia non si sarebbero fermati. Anzi, le avrebbero addossato la colpa di questo smacco, gli anni di prigione, la barca persa. L'avrebbero tagliata a pezzi e mandato un pezzo ad ogni suo conoscente. Lei lo sapeva. La cosa migliore da fare era sparir di nuovo. E lo fece. Non le serbo rancore. Sparire dalle bestie che ci avevano catturato era davvero la cosa migliore. E dire che avevo passato meno di quarantotto ore con loro...
    
    "Ciao Luigi!". Il ragazzo di cui ricordavo ora il nome che mi aveva aggiustato lo specchio e salvato la vita mi sorrise rispondendo e come sempre abbassò gli occhi. Avevo insistito per conoscerlo, per ringraziarlo. Non aveva accettato i soldi. "Il dovere non si paga" disse. Ma volli invitarlo a cena per sdebitarmi almeno in parte. Gli dovevo la vita. Vedendo una situazione strana, a lui estranea, si era messo in macchina compiendo un viaggio di ore per accertarsi che non fossimo in pericolo. Gli dovevo tanto.
    
    Luigi entrò e richiuse la porta dietro di lui. Istintivamente, guardò lo specchio per assicurarsi che il suo lavoro avesse retto. Poi, si girò a guardare il mio appartamento come se fosse la prima volta che lo vedesse. Probabilmente, in questa ottica si. Guardiamo gli operai come operai e basta. Non condividiamo con loro il nostro spazio, al massimo un caffè. Sono ospiti non voluti gli operai. Questa volta era ben voluto Luigi, ed era cosi imbarazzato da sembrare ancor piu goffo di quanto era. Erano passate due settimane dal fattaccio e ...