Il matrimonio
Data: 28/03/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Comici
Autore: ululiulula, Fonte: xHamster
... deposita le sue uova e le fa covare ad uccelli di altre razze che non se ne accorgono. Da qui il termine cuccare che in origine voleva dire uomo che insidia le donne degli altri” “Però te ne intendi di uccelli?” “Si diciamo di sì” “Vieni le hai mai viste le cantine?” “No, non posso, lo vorrei tanto, ma devo farmi trovare pronto quando tornano gli sposi” “Sai quanto ci metteranno? Poi sono in debito, anch’io ho da raccontarti qualcosa non solo tu” Mi convinci, ci vuole poco, anche perché mi fa paura il pensiero che sei da sola e brilla. Scendiamo nella cantine, sono veramente, belle, ristrutturate mi racconti che cosa ci portavano i contadini dell’epoca dove tenevano le provviste, mi fai vedere dove tengono il vino, Ne valeva la pena. Arriviamo nell’ultima delle cantine e mi racconti di come avevano nascosto e salvato gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, mi porti vicino alla piastra di marmo che racconta ciò che è era successo. Ci avviciniamo tutte e due, inciampi ed io non so come, ti afferro, evito di farti cadere, Sei salva, il tuo vestito è salvo, ma la mia mano è sulle tue tette, ci guardiamo, io mi scanso, un po’ ti allontano. “Non ti piaccio, non piaccio neanche a te?” “No! Cioè sì! Mi piaci è che insomma non è il momento, io sto lavorando” Mentre ti avvicini mi sussurri “Quando sarebbe il momento? Quando Alessio va a correre? Domani che non ci sei più?Il momento, è quando è il momento.” Sei davanti a me, mi baci sul collo, mentre una mano abbassa la cerniera ...
... dei mie pantaloni. Adesso ci stiamo baciando, mi slacci i pantaloni metti le mani sul mio cazzo, cominci a segarlo con tutte e due le mani, anche se ne basterebbe tranquillamente una. Ti tocco le tette, passo le mie mani sul culo, è tutto sodo. Solo che non so cosa farti bel vestito ma non adatto perché un uomo te lo tolga. Ti abbassi, lo prendi in bocca, giochi con la lingua, mi mordi le palle tele metti in bocca, continui a segarmi il cazzo. Ma le mie mani non sanno dove andare. Prendo un telo di juta, lo metto per terra, mi sdraio. Sei sopra di me all’altezza del mio petto. Faccio per tirarmi su, ma tu mi punti il piede sul petto. “Giù! Stai giù!” Passi la mano dietro la schiena fai scendere la cerniera del tu vestito. In un attimo fai scendere l’abito su di me, sposti una gamba, poi l’atra. Sei rimasta solo con mutandine e reggiseno a sbalzo. Da sdraiato e tu sopra sei, giunonica, vedo tuoi capezzoli, ti abbassi a spostare l’abito. Ora siamo solo io e te. Ti infili le mani nelle mutandine e cominci a toccarti e a godere. Ti prendo una caviglia e comincio a baciarti e leccarti il piede. Stai per cascare, ama stavolta resti in piedi ti sposto lo slip allargando le gambe mi fai vedere la tua figa bella, rasata e bagnata. “Me la sono rasata, ieri sera e poi in bagno mi sono toccata pensando a te” Rimanendo in quella posizione ti sfili la mutandina e me la butti sulla faccia, è umida sa di te. Ti abbassi sulle tue gambe e telo infili dentro. Il mio cazzo entra dentro come se ...