Una visita che aspettavo - Racconti Erotici

Una visita che aspettavo

Amo stare nudo. Non posso però prendermi questa libertà in ogni momento: ho un lavoro, una famiglia, una casa che deve trasparire come perfetta. Ma so come prendermi lo stesso certe gioie.

Quando mia moglie e i miei figli sono fuori casa, e io ho appena finito di lavorare, mi tolgo tutto ciò che indosso. Una sensazione di freschezza mi pervade mentre elimino l'ultimo indumento che mi opprime.

Mi è sempre piaciuta l'idea di mostrarmi nudo a qualcuna che conoscessi bene. A molti piace l'esibizionismo, si sa. Ma non è facile. Ci sono le solite domande: chi mi vedrà, parlerà con qualcuno? Andrà a riferire qualche dettaglio? Si lascerà scappare una rivelazione? L'ideale è trovare una persona della quale ci si fida, della quale si conoscono i gusti.

Ebbene, io questa persona la conosco. Ho questa fortuna. Si tratta di mia cognata - una terza abbondante, capelli raccolti, e una fama da ninfomane. Continua a cambiare ragazzi perché vuole troppo sesso, e loro non riescono a stare dietro a questo desiderio, né ad assecondare le sue lunatiche voglie. Lei è il mio obiettivo.

Un giovedì d'agosto torno dal lavoro. Voglio andare in bicicletta e so che lei è a casa a non fare niente. Le scrivo e le chiedo se vuole fare un allenamento con me. Ovviamente lei accetta, perché andiamo allo stesso ritmo e dunque il tempo passa in fretta. Non sa, però, cosa le aspetta.

Le dico di passare tra le 17 e le 17,30 - così da darmi il tempo di finire un paio di inesistenti lavoretti. Nel ...

... frattempo, mi metto comodo. Il mio divano è di fronte al muro del corridoio d'ingresso: chiunque entri in casa fa un paio di passi e si trova davanti al salotto. Ottimo punto per essere visti. Mia cognata sa che sono un ritardatario, mentre lei è piuttosto precisina. Quel giorno si rivela anche lei essere piuttosto lenta, ma tanto meglio per me.

Il mio piano è di farmi trovare, nudo e bello come il sole e addormentato sul divano. La scusa? Una noiosa conferenza online di lavoro, da ascoltare nel caldo opprimente.

Lei arriva alle 17,45, e come sempre usa le sue chiavi per entrare in casa: gliele abbiamo lasciate per poter entrare ad amministrare la casa quando siamo in vacanza. Io ho il volume appositamente alto nelle cuffie, ma in verità sto ascoltando tutto meno che quella fantomatica conferenza. Nel frattempo, in attesa, mi sono lentamente masturbato. Quando la chiave gira nella toppa, il mio cazzo è in piena erezione. In fiamme.

Mia cognata entra in salotto e mi vede: disteso sul divano, erezione piena, cuffie nelle orecchie. Senza dire una parola, si avvicina a me e mi tocca sulla spalla. Io sussulto, e la guardo come se avessi appena scoperto un segreto di Fatima.

"Ma cosa stai facendo?"

"...Ehm... mi stavo per vestire. Quando è cominciata la conferenza mi sono messo comodo e mi sono addormentato"

"E cos'è che stavi sognando?", mi chiede ancora indicando il mio cazzo, che già pulsa di gioia.

"Non lo so, ma doveva essere un bel sogno..." le rispondo ...