1. L'affidamento (iv parte)


    Data: 12/03/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: cagnettabianca, Fonte: Annunci69

    La segreta sotterranea è superba e austera. So perfettamente che accedendo ad essa mi ritroverò prima o poi al cospetto del suo proprietario. Lui, uomo deciso e perverso, annullerà la mia identità. So di dover consegnare mente e corpo all’ esperienza dei suoi “artigli” e ai vizi maniacali dei suoi pensieri. Adesso, strattonata per il collare, vengo chiusa in una stretta e piccola gabbia di metallo con il fondo cosparso da uno strato di fastidiosa ghiaia. Sono così indotta a una dolorosa e infelice attesa. Non riesco a muovermi come vorrei. Costretta a rimanere carponi esponendo chiappe e figa in bella mostra mentre, come due campane, le gonfie tette mi pendono giù dal petto mettendo in risalto i turgidi capezzoli rosa scuro. Mi sostengo sulle mani e sulle ginocchia che dolorosamente si comprimono sulle pietruzze acuminate del fondo della mia prigione. La ghiaia fine e appuntita, sparsa sotto di me, pizzica e punge la mia pelle provocandomi disagio, umiliazione e male fisico. Piccole e sanguinanti lacerazioni macchiano di rosso la base. Riaffiora in me il ricordo delle parole del “Suo” ammonimento a riguardo la punizione che mi avrebbe successivamente dato. Ecco credo che, proprio in questo momento, io abbia cominciato a espiarla. Prigioniera in questa celletta mi sento repressa e punita proprio come una cagna chiusa per le sue malefatte, dentro il proprio trasportino, in attesa della decisione del suo Padrone. L’anello prima posizionatomi dietro i denti continua a ...
    ... bloccarmi le mandibole. La bocca aperta non mi fa deglutire la saliva che ormai sbava abbondantemente dalle mie labbra. Nel silenzio del dungeon, guardandomi intorno, i miei occhi catturano un’importante attrezzatura che imprime intorno un’atmosfera perversa. E’ la seconda volta che entro in questo luogo, ma adesso i miei occhi mi rendono più consapevole del posto. E’ tutto pulito e ordinato. Un locale con innumerevoli strumenti di costrizione e immobilizzazione, atti alla tortura e all’umiliazione. Uno spazio immorale, ma accogliente ad assicurare le pratiche e l’esperienza del Maestro. Sicuramente idoneo a ospitare una cagna per renderla particolarmente addestrata e pronta a ogni occasione. Nel silenzio che fascia l’aria risento il ticchettio dell’orologio a pendolo, mentre nella parete frontale fa bella mostra la croce di Sant’Andrea. La camera è fornita anche di una gogna, un inginocchiatoio, un cavalletto, una panca ricurva, una grande sedia lettino con sospensori. Noto un mobile con ante di vetro che mette in bella vista una serie di pompette di varie misure e qualche sacca trasparente di enteroclisma. Sono in mostra anche lunghe cannule bianche, pronte a infilzare senza pietà il buco del deretano e immettere nell’intestino il liquido voluto dal dominante. Sulle pareti spiccano anelli, catene, manette, legacci e una serie di fruste e palette che contribuiscono nelle pratiche educative, rendendo così più docile la mente e il corpo del soggiogato. Non sono abituata a tanta ...
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