"Dottore, Mi Può Aiutare?"
Data: 25/02/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Maturo
Autore: loris86set, Fonte: xHamster
Avevo soltano sedici anni allora. I miei si erano separati da circa sei mesi ed io vivo con mia madre in una casa nuova, poco distante dalla casa che era rimasta a mio padre e nella quale lui poi aveva iniziato a convivere con un'altra donna. Di tanto in tanto, nei weekend trascorrevo del tempo con loro due, che per assicursarsi la mia benedizione, mi coccolavano e viziavano come meglio potevano.
Mia madre invece continuò ad essere single per ancora un pò. Diceva di non sentirsi pronta ed io potevo sopportare già poco un'altra donna con mio padre, non avrei mai sopportato un altro uomo con mia madre.
Eppure non potevo lamentarmi, vivo due famiglie, vivo tutto raddoppiato. Ero serena, nonostante tutto.
Un giorno, per problemi di ritardo mestruale, mia madre mi costrinse, letteralmente, a recarmi dal suo ginecologo di fiducia, quello che l'aveva accompagnata nel periodo in cui era incinta di me.
Per privacy, dirò solo il suo nome, Alberto.
Dopo due ore di attesa, finalmene potemmo entrare nel suo studio, ben arredato con gusto e sobrietà.
Il dott. Alberto era un uomo particolare, non molto più grande di mia madre, godeva della simpatia di chiunque; rideva e faceva ridere. Metteva allegria sempre, in qualsiasi situazione.
Quel giorno mia madre gli spiegò che erano due mesi che il mestruo non arrivava e lui, annuendo pensieroso, si voltò verso di me, mi fece qualche domanda.
Routine.
Domande a cui rispose con tranquillità.
Dopo qualche altro ...
... scambio di battute con mia madre, disse: "Signora, non si preoccupi."
Si alzò, allontanandosi dalla scrivania e dirigendosi verso una porta nello studio.
"Se permette ora le darò uno sguardo, quantomeno superficiale."
Allungò la mano, facendo segno di entrare nell'altra stanza.
Mia madre rimase seduta, attenendo la fine della visita.
Entrai nella saletta, dove il dott. Alberto sorridendo mi rassicurò, prima di chiudere la porta alle sue spalle: "Non poreccuparti, sono formalità."
Si avvicinò al lettino intimandomi di spogliarmi.
Avevo sedici anni, ormai ero una ragazzina, formata; portavo una seconda di seno, con il sedere abbastanza in vista, i capelli castano chiaro che scendevano morbidi sulle spalle e gli occhi nocciola. Ero cresciuta e abbastanza imbarazzata.
Annuì alla sua affermazione e con qualche titubanza, sbottonai il pantaloncino, accompagnandolo verso i piedi per poi sfilarlo.
Sollevai lo sguardo incontrando il suo. Divenni rossa e lui sorridendo si voltò, cercando qualcosa in un cassetto.
Ne approfittai per abbasarmi le mutandine.
Quando mi avvicinai al lettino, lui disse: "Perfetto, stenditi."
Mi distesi, attendendo sue ulteriori indicazioni, ma stavolta non disse nulla, semplicemente mi allargò le cosce per iniziare ufficialmente la visita.
Con leggermente la testa sollevata, riuscivo a vedere mentre osservava la mia figa, la scrutava
attentamente e molto professionalmente.
Decisi di rilassarmi, appogiando la testa al ...