La cagna – Un nuovo incontro con Marta
Data: 18/02/2024,
Categorie:
Etero
Autore: 36degrees, Fonte: RaccontiMilu
... schiaffeggiarle un’ultima volta le natiche, la feci sdraiare nuovamente a pancia in su, le chiesi di tirare fuori la lingua e di masturbarsi fino a che non avrebbe raggiunto l’orgasmo; avvicinai quindi il membro al suo viso e le strofinai avanti e indietro la cappella sulla lingua mentre lei continuava imperterrita a toccarsi. Glielo sbattei più volte sulle guance fino a quando Marta, raggiunto l’apice dell’eccitamento, cacciò un ultimo urlo e venne bagnando il lenzuolo sotto le sue cosce. Presi quindi in mano il membro e le sborrai copiosamente sul viso e nella bocca ancora aperta. Rimasi per un istante soddisfatto a guardare il modo in cui l’avevo ridotta. Mi alzai dal letto chiedendomi se almeno adesso, al momento di congedarci, Marta sarebbe tornata ‘umana’ ma così non fu. Mentre provvedevo a rivestirmi Marta mi raggiunse gattonando in salotto. Sotto la luce del lampadario mi sembrò ancora più bella; sorridente, sudata ed ansimante per la scopata, la lingua fuori e la sborra che le colava dal volto lungo tutto il corpo. Nonostante tutto questo aveva ancora un’ultima sorpresa da regalarmi. Avevo infatti appena terminato di rivestirmi infilandomi l’ultima scarpa quando Marta, mostratasi ubbidiente per quasi tutta la serata, si avvicinò al sottoscritto, alzò la coscia destra e cominciò a orinare sulla mia gamba come fosse un albero su cui marcare il territorio. Non credevo ai miei occhi; come poteva essere così cagna? ‘Stupida bastarda!’, le dissi con tono alterato ...
... scostando la gamba, appoggiandole il piede su una natica e spingendola via. Marta fece lo sguardo da cane bastonato e abbassò la testa. Sfilai quindi la cintura dai pantaloni e avvicinatomi a lei la usai per schiaffeggiarla sul culo. Niente di violento, non c’era violenza nel nostro rapporto, giusto quel tanto che bastava per sentire lo schiocco della cinghia senza che le lasciasse evidenti segni sulla pelle. ‘Guarda cosa hai combinato!’, le dissi indicando una chiazza di pipì a terra ed alcuni schizzi finiti sopra i miei jeans e la mia scarpa. Mi abbassai davanti a lei, la presi delicatamente per i capelli e le spinsi la testa verso terra. Senza che le chiesi nulla Marta tirò fuori la lingua e cominciò a ripulire il tutto leccando via la propria orina prima dalla mia scarpa e poi dal pavimento. Le spinsi poi ancora un poco in giù la testa, le presi una abbondante ciocca di capelli e la utilizzai prima per asciugare la mia scarpa e successivamente la strofinai sul pavimento ripulendolo da quel misto di pipì e saliva che lei stessa aveva generato. Le alzai quindi nuovamente il capo e ammirai per un’ultima volta la bellezza del suo viso ancora coperto di sperma mentre il trucco nero le colava abbondantemente da sotto gli occhi. ‘La pipì è un po’ salata, ti avrà fatto venire ancora più sete’, dissi quindi alzandomi in piedi e allacciandole la cintura intorno al collo. ‘Vieni’, dissi portandola al guinzaglio verso la cucina. Aprii un paio di sportelli finché trovai quello che ...