1. TERZA PARTE: Incontro che cambia una vita – IL GIOCO SI FA DURO


    Data: 08/02/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: kevinzardo2021, Fonte: RaccontiMilu

    Ho avuto nel passato approcci sessuali con donne, mai cose importanti, qualche palpatina, giochi di lingua, ma niente più. Trovarmi di fronte un corpo così bello, perfetto in ogni sua curva mi mette in uno stato di eccitazione. Anna appoggia il pacchetto sul comodino di fianco al divano. Mi avvicino a lei. Slego la cinta che teneva chiuso il kimono, faccio scivolare le mani sui suoi fianchi e salgo lungo il busto e le spalle, allargo le mani per far cadere a terra il kimono. E’ così vicino che sento il suo buon profumo. Avvicino le mie labbra alle sue per baciarla ma lei mi blocca le mani che stavano scendendo lungo la schiena. “Fermati Claudia, non così”, raccoglie da terra la cinta, gira intorno a me e si mette dietro. “Ora stai ferma e non fiatare”, appoggia le mani sui miei fianchi e mi abbassa i pantaloncini, poi risale, mi fa alzare le braccia e sfila la t-shirt. Ora siamo nella stessa condizione, entrambe con solo il perizoma bianco aperto sul davanti con la stringa di perle infilata tra le labbra che di fatto le tiene aperte. Mi riabbassa le mani, passa alle mie spalle, con un movimento improvviso e al limite del violento tira le mie braccia dietro all’altezza del sedere e lega i polsi con la cinta. Sto per protestare ma Anna si avvicina all’orecchio e mi sussurra “Non protestare, non parlare, non provare neanche a fiatare”, mi ritrovo di nuovo ad essere esterrefatta ma al tempo stesso sento che la mia passera deve essere scollegata dal cervello, la sento ...
    ... bagnata. Anna è ancora dietro di me, mette le mani sulle mie spalle e mi guida fino alla parete di ingresso dove c’è il videocitofono. Mi gira in modo che ora sia la schiena ad appoggiarsi alla parete con le mani legate dietro incastrare tra le mie chiappe e la parete. Poi con mia grande sorpresa attiva il videocitofono. Si avvicina al mio orecchio e sussurra “chiunque passi in strada sentirà tutti i rumori che faremo ah ah ah”. Si volta e sparisce nel corridoio che porta alla lavanderia per tornare subito dopo con in mano due mollette per appendere il bucato. Senza che possa dire nulla prende tra le dita il capezzolo destro, lo tira, lo rigira….è già turgido, apre una molletta e la richiude sul capezzolo “ahia, cazzo, fa male” lei mi guarda e con un dito sulle labbra mi indica di stare zitta e con l’altra mano indica il citofono attivato e sussurra “ti sentiranno in strada”. Poi esegue la stessa operazione sul capezzolo di sinistra. Poi appoggia la bocca sul collo e sfiorando la pelle scende lungo il busto, passando in mezzo alle tette, con la mano da dei colpetti alle mollette, sento una fitta e a stento trattengo un grido di lamento, poi scende ancora, ora è sul ventre, gira intorno all’ombelico, scende ancora, ora è inginocchiata di fronte a me, non ha mai staccato la bocca, ho la pelle d’oca dall’eccitazione che sta salendo, sadicamente all’improvviso lei si stacca, prende una sedia, si siede davanti a me. Si limita a guardarmi, seguo il suo sguardo che si posa sulle tette, ...
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