Traballo sì, ma sono contenta
Data: 25/01/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... batte forte, io sono tesa, malgrado ciò mi senta al sicuro, d’improvviso infine sono nuda.
Tu invece completamente vestito m’osservi un poco, io sono a disagio, mi vergogno e arrossisco, tu però ridi a fior di labbra mantenendomi attaccata a te con perseveranza senza tuttavia forzare né imporre oltremodo lo stato delle cose, in quell’occasione io t’assecondo docilmente dando ascolto ed esaudendo del tutto la tua bramosia, appresso mi fai arrampicare sull’ottomana, mi stringi insieme ambedue le mani con una funicella e rapidamente la sleghi districandola e agganciandola in ultimo al travetto dell’arcata della stanza. Francamente io non li avevo notati, in tal modo tu m’appendi lassù in maniera confortevole con le braccia alzate ma non tirate, giacché queste ultime possano stare in ginocchio sul letto, di contro però, io non posso di certo spostarmi né stendermi né sedermi. Tu gironzoli nella mia parte retrostante, armeggi intorno alle mie caviglie affaccendandoti con dovizia, io mi rendo conto che me le stai fissando a un’asta rigida, che mi tenga in tal modo le gambe spalancate. Io so bene che non faremo sesso, perché è nei nostri precedenti accordi come pattuito, però io avverto quell’insolita sensazione di sentirmi aprire, capto l’aria che mi solletica il sesso, malgrado ciò sia terribile e al tempo stesso fantastica, inattesa e pure bizzarra. Solamente al momento, visto che sono allargata m’accorgo chiaramente d’essere bagnata, perché mi vergogno ancora di più e ...
... mi eccito a dismisura. La mia pelle freme, il respiro è veloce, il battito è accelerato. Dove sei? Non ti vedo più, non sento che ti muovi, in quell’istante deglutisco. Che cosa accadrà adesso? Io azzardo, presumo d’essere informata, malgrado ciò non ho annotazioni né altri segni poiché subentrerà d’ora in avanti.
Il tempo trascorre despota, quegl’istanti diventano lunghissimi persecutori che sembrano prevaricarmi, io capto degli strofinii, altrimenti è soltanto il mio respiro penso nel frattempo. Non saprei, dopo bruscamente eccola, sì, perché il cervello percepisce spiccatamente la risonanza velocissima, il sibilo molesto della frusta, però non ho il tempo di fare, di dire né di pensare nulla naturalmente, giacché è solamente una frazione, un istante, eppure un angolo della mia mente riesce a capire che cos’è prima che colpisca e nel mentre sorride felice. Un ofide amaro e penoso s’avvolge sennonché intorno al corpo, io distinguo lucidamente lo schiocco, il caldo palpitante e il dolore turbolento, dato che una parte del mio ingegno vorrebbe provare ad analizzare che tipo di frusta stai usando, però un’altra parte senz’indugio immediatamente la zittisce: al diavolo, vaffanculo alle definizioni, alle premesse e alle spiegazioni, chi se ne frega che cos’è: adesso è fantastico. Tu mi colpisci come convenuto, sei brusco, perentorio e preciso, tenuto conto che mi percuoti schiaffeggiandomi sulle chiappe, sulle cosce e sulla schiena, io ...