1. La moglie dell’ingegnere – 4. Sulla porta…


    Data: 23/12/2023, Categorie: Etero Sensazioni Tradimenti Autore: LakeFront, Fonte: RaccontiMilu

    Restiamo lì, impalati come due ebeti, nel metro scarso di apertura della porta. Vicini, troppo vicini, pericolosamente vicini. Sento chiaramente il suo odore, acidulo ma non sgradevole: è profumo di sudore giovane e pulito, con un lieve sottofondo acre di silicone, che deve aver maneggiato nella sua lotta contro le tubazioni della vasca.
    
    E lui sente il mio, che deve sapere di confettura e di zucchero, e della nota aspra del Philadelphia, perché vedo le sue narici palpitare mentre prende fiato prima di cominciare a spiegarmi, a testa bassa, che ora i tubi non perdono più… che però la vasca è inutilizzabile… che quel pezzo di tubo che ha in mano è da cambiare… che ce l’hanno senz’altro in magazzino… che dovrebbe tornare domani… e insomma, signora, mi dispiace, ma più di così non posso fare.
    
    E continua a guardare in basso, rigirandosi quello strano tubo tra le mani, e di colpo mi rendo conto che prima, sciacquandomi la faccia, mi sono inavvertitamente abbassata la cerniera della tuta, e i suoi occhi sono di nuovo persi nel solco che divide i miei seni. Oddio, ci risiamo… e mi sento mancare il fiato, mentre uno strano solletico mi invade la pancia. E lo so che farei meglio a togliermi di lì, ma non mi riesce.
    
    Al contrario, mi avvicino ancora e come in un film al rallentatore le mie labbra sfiorano le sue. Dapprima timidamente, quasi chiedendo scusa, poi sempre più ardite, fino a leccare avidamente la sua bocca semiaperta, fino a cercare di forzare la barriera dei ...
    ... suoi denti.
    
    Ci mette un po’ a reagire, ma quando lo fa la sua violenza quasi mi spaventa: lascia cadere quel ridicolo e inutile tubo e mi schiaccia pesantemente contro lo stipite della porta insinuando la lingua tra le mie labbra… le quali da parte loro paiono non attendere altro, e si aprono ad accoglierlo.
    
    Poi sento le sue mani infilarsi dal basso sotto la tuta cercando febbrilmente di risalire fino al mio seno: annaspa alla cieca nel poco spazio che ha, e il tocco di quelle dita sulla pancia mi trasmette una serie di brividi caldi che mi sciolgono definitivamente. Lo respingo quel tanto che basta ad avere le mani libere, tirò giù la lampo e mi tolgo la parte superiore della tuta, offrendo il seno indifeso al suo sguardo estasiato e alle sue carezze.
    
    Apre le mani e le passa sotto alle mie piccole colline sode come a volerle soppesare, mentre i pollici vanno a cercare i capezzoli duri e turgidi dando il via un gioco fatto di lenti massaggi circolari e improvvise pressioni che mi spezzano il respiro. Poi si inginocchia davanti a me e mi abbassa con decisione i pantaloni accarezzandomi lievemente le cosce.
    
    Attraverso il sottile cotone dei miei slip da educanda percepisco il suo respiro caldo, mentre le mie mani, quasi dotate di volontà autonoma, volano alle spalline della sua salopette, le slacciano e afferrano in una presa unica camicia e maglietta sfilandogliele da sopra la testa. Lo afferro sotto le ascelle e lo rimetto in piedi, cerco ancora la sua bocca mentre ...
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