1. Sua cagna. E Lorena.


    Data: 20/12/2023, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Sesso di Gruppo Autore: Sangue Nero, Fonte: RaccontiMilu

    ... poteva fare quello che voleva alla sua puttana. Inizia a tremare, ma di desiderio. Avrei voluto il suo cazzo ovunque, ma avrei dovuto aspettare. Lo sapevo. La lingua di Lorena iniziò ad accarezzarmi prima un capezzolo, poi un altro. Si alternava, mentre mi accarezzava i fianchi con le mani. Non volevo ammetterlo, ma era una sensazione bellissima. Una lingua morbida, calda e piena di saliva. Sentivo che aveva voglia anche lei. E sentivo soprattutto che aveva voglia lui, perché il suo respiro era già diventato più veloce e la sua erezione si strusciava contro il mio fianco. La figa mi bolliva, la sentivo bagnata e vogliosa. Lorena intanto mi succhiava e mordicchiava i capezzoli, mentre con il ginocchio faceva pressione tra le mie gambe. Provai vergogna, mai avrei voluto che una donna si accorgesse della mia eccitazione così, non appena lei scese giù con la testa dovetti ricredermi. La lingua prima sulla pancia, poi sulle cosce e finalmente sul mio clitoride. Lorena era dolcissima, almeno così sembrava. Leccava e succhiava, sempre più veloce. Lei sentiva il mio piacere crescere, e io sentivo il suo. Mentre si muoveva strusciava la sua fica sulla mia caviglia, facendomi sentire la sua eccitazione. Chiesi al mio Padrone il permesso di venire, non ce la facevo più. Mi chiese di implorarlo e lo feci, soprattutto perché speravo mi togliesse la cravatta dagli occhi. Volevo vedere. Avevo bisogno di vedere Lorena che giocava con la mia figa. E volevo vedere lo sguardo di lui. Non me la ...
    ... tolse. Ma mi ficcò il cazzo in bocca, spingendolo quasi nella gola. Lo sentivo gonfio, sembrava esplodere. E così fu. Mi ritrovai la bocca piena di sperma e del suo cazzo che continuava a muoversi, questa volta più lentamente. E finalmente ebbi il permesso di godere. Lui mi teneva per i capelli dicendomi “Vieni cagna, vieni” e Lorena continuando a slinguazzarmi bofonchiava parole tipo “com’è dolce, com’è buono”. Quell’orgasmo mi sconvolse. Non smettevo di ansimare e di dire “Ancora, per favore”. All’improvviso mi tolse la cravatta dagli occhi e mi baciò. Un bacio bellissimo, di quelli che mi facevano impazzire, con la lingua che accarezza e che fruga contemporaneamente. Riusciì a vedere il viso di Lorena, aveva un sorriso dolce e gli occhi lucidi. “Ne voglio ancora, per favore”. Lui mi guardò con tono di sfida e, afferrandomi per il capello, mi spinse addosso a Lorena. “Se la fai godere ti scopo per bene”. Qualche secondo di esitazione, non avevo mai sfiorato la pelle di una donna in un certo modo. Mi abbandonai ai sensi, e iniziai a baciarle piano il ventre, salendo verso i semi. Aveva i capezzoli scuri e abbastanza grandi. Appena ci misi le labbra sopra si inturgidirono. Ci giocavo, aiutandomi con le dita, ma cercavo di non guardare la donna in viso. Avevo vergogna. Lo stronzo capi subito, infatti mi disse “guardala negli occhi”, e continua. Dovetti farlo. È più la leccavo, più la guardavo, più mi eccitavo. Portai la mia mano tra le sue gambe, sfidando lo sguardo di A. . Mi ...