Viva le americane ~ spin off
Data: 11/12/2023,
Categorie:
Lesbo
Autore: fairy_land, Fonte: Annunci69
... Chiaramente quel pene così lungo le toccava il collo dell’utero, cercò debolmente di sottrarsi alle stoccate successive ma senza molto successo, subendo più e più volte il suo attacco, i fianchi di lui che sbattevano ritmicamente sulle natiche di lei con un rumore assordante. Lui la tenne ferma attorcigliandosi i capelli mori intorno all’avambraccio, costringendola a portare indietro la testa e ad inarcare la schiena ancora di più, piegandola alla sua volontà e godendo anche di questo. La fotteva senza delicatezza, con metodo, a fondo; si poteva quasi indugiare su come in tale atto il piacere si intrecciasse quasi ad una sorta di dovere nell’espletare i veri limiti del ruolo che lei ricopriva, nel soverchiarla ancora una volta con la sua autorità e la sua prestanza, nell’andare a definire insomma quello che più compiutamente lui riteneva dovesse essere la mascolinità più ferale di fronte a una femminilità più che mai prona a soddisfarne le voglie e i bisogni, godendo di questo. Godetti moltissimo nel vederla così brutalmente sottomessa ai desideri di un altro, forse perché amavo lasciarle molto margine di iniziativa, o magari lo ritenevo giusto visto che lei prima, ancora protetta dalla mia accondiscendenza, lo aveva lasciato insoddisfatto. Forse ancora più intimamente traevo reale godimento nel vederla posseduta da una persona che non fossi io. In un attimo mi trovai da spettatore ad essere attore di quel quadretto perverso che si stava consumando nel pieno della notte, ...
... agendo d’istinto allorché l’amplesso tra Kassandros e Joy andava prolungandosi. Slegai la bionda molto velocemente, impaziente di ficcarle il membro in bocca sino a sentirla soffocare, a lasciarle in questo un marchio della mia reale autorità su di lei; la feci mettere carponi, con le natiche volutamente posizionate vicino alla bocca dell’altra, poi premetti con forza la cappella sulle sue labbra, con mia grande sorpresa non le aprì, le tenne serrate come se la stessi sottoponendo alla più grande delle nefandezze mai conosciute dall’umanità. “Hildee...di dove sei esattamente?” le domandai in inglese sapendo che altrimenti non mi avrebbe capito, usando un tono tagliente, tenendole nel farlo una mano sul collo, andando lentamente a stringerle le dita attorno ad esso, quasi a darle con ciò un segno del fatto che il tempo stesso che aveva a disposizione per rispondere sarebbe stato breve.
“America, signore ti prego, mi fa troppo schifo, lo detesto” rispose, articolando parole in maniera inconsulta, cercando di fuoriuscire dalla nebbia del piacere per cercare di sottrarsi a quello che era realmente il suo dovere.
Feci un attimo di pausa, quasi soppesando la situazione tra me e me, la mano sempre sul suo collo, le dita che indugiavano andando a percorrere il rilievo della giugulare, passando poi alla trachea, ben conscio del fatto che avrei saputo esattamente come fare qualora avessi desiderato privarla del respiro e della vita. “Apri la bocca... ora. Altrimenti ti rimanderò in ...