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Daddy e la Gloryhile
Data: 16/08/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: JOE, Fonte: EroticiRacconti
Mi chiamo Giorgia e vi racconto una mia istruttiva esperienza. Quando il mio Daddy mi chiese se volevo partecipare a un pomeriggio hot in una Gloryhole non ero sicura di cosa rispondergli. Innanzitutto, sono una ragazza disinibita ma devota al mio Daddy. Poi pensavo fosse un lavoro per puttane vere. Pagate per dare sesso. Daddy mi spiegò che voleva proprio quello. Voleva farmi provare cosa vuol dire essere una prostituta. Dare sesso per denaro. Mi spiegò che le lavoratrici delle gloryholes vengono pagate poco e devono segare e succhiare tutti i cazzi che i clienti paganti infilano negli appositi buchi nella parete della stanza, fino a farli venire nella loro bocca. C'è l'obbligo di ingoiare tutto lo sperma che gli schizzano in bocca pena una decurtazione della commissione e parecchie sculacciate molto dolorose. Mi sentii bagnare subito tra le gambe. L'idea di essere sculacciata forte mi faceva sempre colare di piacere. Pensai che nei panni di una gloryhole girl avrei sputato lo sperma per terra giusto per farmi sculacciare. Quel dolore che si confonde con il piacere. L'eccitazione che ti indurisce il clito perchè sai che ti farà male ma dentro di te ne senti il bisogno. Sai che ti farà male ma l'aspetti. Inevitabile dolore che eleva il piacere. E poi l'obbligo di farsi venire in bocca, di ingoiare, era così soverchiante, prepotente, insultante, da mandare su di giri la schiava che c'è in me. Obbligata a ingoiare. ...
... Se possibile ero ancora più bagnata. Purtroppo Daddy mi disse che la Gloryhole dove mi avrebbe portato a "lavorare" era all'interno di un Club Privato, e che il ruolo e le prestazioni da Gloryhole Girl era a mia discrezione. Così come la scelta di ingoiare o meno, anche se aggiunse che il farsi venire in bocca era una cortesia apprezzata dai clienti. Niente obblighi = Niente sculacciate. Rimasi un po' delusa. Se dovevo fare l'esperienza della Gloryhole Girl tanto valeva farla fino in fondo. Mai una gioia. Ad ogni modo, la verità è che non ho mai pensato molto al Gloryhole come pratica sessuale ma quando sono stata invitata a partecipare il mio interesse in questa trasgressione sessuale è aumentato. Eppure, ero in apprensione, anche se mi ha sempre eccitato essere la piccola porca troietta di qualcuno. Mi considero una avventuriera quando si tratta di sesso, quindi ho deciso di mantenere una mente aperta e accettai di buon grado quello che il mio Daddy aveva in serbo per me quella sera. Il club in cui andammo era un circolo chiuso, gestito da un amico del mio Daddy. Lui ci accompagnò attraverso la stanza che aveva allestito per la serata hot. Aveva messo insieme diversi tavoli oltre a divani, cuscini giganti e altro allestiti come "zone di piacere" come li definiva lui. Poi ci ha condotti al nostra stanzetta dove io avrei fatto la mia prima esperienza come "lavoratrice unica" per la serata. La stanzetta aveva ...