1. La Marchesa di Genzano


    Data: 01/12/2023, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Lesbo Autoerotismo Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... divanetto. Giulia, sempre più coinvolta e immedesimata, ubbidì e imitò perfettamente ciò che faceva la sua collega nel video. Poi, con la guancia posata sulla pelle del cuscino e il culo alto, ormai completamente scoperto, iniziò a penetrarsi la fica già umida con due dita. E ogni volta che sul televisore il frustino colpiva le natiche della ragazza, era come se anche lei ricevesse la stessa scossa: un misto fra dolore e piacere che Giulia non riusciva a spiegarsi, ma che in quel momento avrebbe fortemente voluto diventasse reale.
    
    L’eccitazione divenne smisurata quando vide la Marchesa piegarsi in avanti con la lingua già protesa, e infilare il naso fra le natiche della cameriera. Avrebbe voluto continuare a guardare, ma ogni tanto non resisteva al bisogno di chiudere gli occhi e concentrarsi sulle sue sensazioni, sul suo piacere. Ma tutto ciò era nulla, in confronto al brivido che provò nel momento in cui avvertì una mano tapparle la bocca.
    
    «Lo sapevo che eri una sgualdrina, l’ho capito sin dal primo momento» disse la Marchesa. D’istinto Giulia guardò il televisore, accorgendosi però che la donna nel video era ancora impegnata a leccare. E prima che con la coda dell’occhio potesse accorgersi della figura che ormai era sopra di lei, un’altra mano aveva già afferrato la sua, interrompendo la masturbazione.
    
    «Entri nelle mie stanze private, dove ti è stato vietato? Ti fai i ditalini in casa mia?».
    
    Giulia sentì le lacrime salirle agli occhi. Si era fatta beccare come ...
    ... una stupida. Già si prefigurava il licenziamento e l’umiliazione. Poteva provare a confessare? Ma che c’era da confessare, era più che evidente ciò che stava facendo. Magari se avesse chiesto scusa… I pensieri si accavallavano nella sua testa, confondendole ancora di più le idee. Fu a quel punto che sentì di nuovo due dita intrufolarsi all’interno della vagina. Stavolta però non erano le sue.
    
    «Ti piace così, vero?».
    
    Giulia voltò la testa quanto poteva, trovando finalmente il coraggio di guardare in faccia la Marchesa. La donna se ne stava lì in piedi, nel suo sempre impeccabile tailleur. Ora le aveva appoggiato una mano sulla natica, e con l’altra la stava masturbando.
    
    «Io… io non…» provò a dire, cercando il coraggio di fare uscire le parole. Ma fu subito interrotta: «Zitta – le ordinò la Marchesa – Lo so che ti piace, senti quanto sei bagnata… Sei proprio una troietta».
    
    Il movimento di quella mano era rapido e deciso. Giulia sentiva distintamente il dito medio e l’anulare penetrarle la fica, con almeno due o tre affondi al secondo, mentre l’indice e il mignolo facevano presa sulla parte bassa dei due glutei. E pur provando a trattenersi, non riusciva ad evitare dei mugolii di piacere.
    
    «Senti come godi, puttanella che non sei altro» ripeté ancora la Marchesa, dandole uno schiaffo sul culo.
    
    Poi a un certo punto le ordinò di girarsi. Giulia non esitò un secondo, ormai era in balia della situazione. Si accomodò dunque supina sul divano, allargando le gambe non ...
«12...6789»