Immatura e inconsolabile
Data: 04/11/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... Edoardo non fallisce un sabato né manca una domenica che non l’abbia visto.
L’esordio avviene suppergiù alle nove di sera, accompagnato da una cornice di sensuali sfioramenti, d’impudiche palpeggiate e di voluttuose strette dalla gustosità e dal tono erotico, definirei un’introduzione indubbia e lampante niente male, per una nottata accesa, viziosa e rovente.Edoardo si considera realmente un privilegiato, nonostante la mia giovane età io ho un insaziabile e un inesauribile appetito sessuale, perché dice che non riesce a spegnermi.La mia pelosissima e nerissima fica lo fa sragionare in modosproporzionato.La cena prosegue annaffiata da vino senza distinzioni di sorta, gli alimenti lasciati disidratare nel piatto, il fumo delle sigarette che si mescola rapidamente all’ambiente umido e all’ariadissoluta elibertina di due bestie affamate e bramose in calore.Non c’è un cantone dell’abitazione dove non sia stata addossata, percossa o scopata. Nessuno dei due, infatti, si è mai domandato dove fosse consigliabile o più opportuno farlo, essendo ambedue attratti all’animalesca, focosa e selvaggia pulsione dell’accoppiamento, perché neppure uno ha mai recriminato o esternato parola. Se la carnalità del sesso è guerra, allora la tavola apparecchiata della cucina è il mio podere di combattimento, se la passionalità del sesso è vita, in tal caso l’ottomana è il pagliericcio della mia nascita, se la sensualità del sesso è il trapasso, date le circostanze il letto è la residenza ultima ...
... dell’inganno dei sensi, dei miei abbagli.
Solidamente frattanto m’aggrappo a lui, insolentemente e stabilmente m’avvinghio al suo corpo, percepisco con alacrità e distinguo con ardore di volerlo con tutta me stessa, di desiderarlo con tutto il mio essere, perché in modo insaziabile mi rimpinzo ristorandomi in ultimo di lui, cercando in maniera avida senza profitto, la pienezza della persona prepotente, sopraffattrice, affamata e assettata quale sono.Afflitta e tormentata dalla sete ciuccio da lui quel concentrato vitale, impregnandomi di quel nettare perfetto e unico, perché come un’inedita profittatrice, cupida e famelica, lascio fuoriuscire la durevolezza fino ai primordi e alle fonti del mio arco vitale.
Le mie braccia diventano delle sporgenze, le mie gambe lo cingono alla vita in un abbraccio tentacolare e il mio corpo diventa una tana sicura, il suo nascondiglio, il suo rifugio, tana di donna famelica che placa la sua folle corsa. Il suo torace è il mio ancoraggio, la mia insenatura, la sua cute è il mio caminetto, pure io sono in corsa, poiché mi ritrovo nelle sue fattezze decise e nelle virili rotondità del suo essere, io abbozzo il mio itinerario perdendomi nella mia solitudine.Lui emana un odore di sesso, lui è la gradazione e in ugual modo la densità, il giusto spessore, una presenza affollante e intralciante nella mia vita, in quanto m’accorgo di non riuscire più a farne meno, di sottostare e di soggiacere da lui, come la malferma e rintronata alcolizzata è ...