La vicina
Data: 02/11/2023,
Categorie:
Cuckold
Tradimenti
Autore: Guastho2, Fonte: RaccontiMilu
Da circa sei mesi si erano trasferiti al piano di sopra della mia abitazione una coppia fresca di nozze. Lei, Dominique era una ragazza mulatta di Santo Domingo di 26 anni, lui, Massimo, un signore di mezz’età già alle seconde nozze. La ragazza, sin dal primo momento, sarà per il fisico tipico delle mulatte (sedere alto e tondo, pancia piatta, seno generoso ma non eccessivo oltre a delle labbra carnose e invitanti) sarà per l’accento esotico che mi faceva fantasticare, costituì sin da subito uno sfogo ai miei pensieri peccaminosi. Inizialmente cercai di non pensare al fatto che il marito la lasciasse da sola per lavoro dalla mattina fino all’orario di cena. La sentivo trafficare in casa, cantare con quell’accento sudamericano che mi faceva letteralmente impazzire. Un giorno di primavera, con gli ormoni abbastanza in palla, decisi di provare a provocarla senza essere eccessivo. In caso di rifiuto avrei continuato a vederla per chissà quanti anni e non potevo quindi rischiare troppo. La giornata era calda e assolata, l’ideale per prendere un po’ di tintarella. Tirai fuori la sdraio e decisi, al posto del solito pantaloncino, di mettermi uno slip da piscina, in modo che si vedesse un po’ la mercanzia, sperando di stimolarle un po’ di curiosità. Mi sdraiai, il sole caldo sulla pelle, gli occhi semichiusi. Sapevo che era in casa e speravo si affacciasse alla finestra, ma nell’attesa mi stavo godendo un po’ di tranquillità, sebbene i pensieri libidinosi stessero materializzandosi ...
... nella mia testa. Ad un certo punto vidi che si scostava la tenda della sua finestra. Continuai a tenere gli occhi socchiusi in modo che non si sentisse osservata a sua volta. Il mio amico nello slip ebbe un leggero fremito. La tenda si richiuse per poi riaprirsi poco dopo. Vidi distintamente Dominique indugiare con lo sguardo sul mio corpo, credendo di non essere vista. Il mio amico dava segni di irrequietezza, la situazione intrigante stava iniziando a farmi perdere i freni inibitori. Decisi di osare un po’. Fingendo sempre di avere gli occhi chiusi iniziai a massaggiarmi il membro da sopra lo slip, lentamente, senza esagerare. Volevo che lo desiderasse, non spaventarla. Intanto era cresciuto a tal punto che l’elastico della mutanda faticava a contenerlo. Dominique mi osservava e notai nel suo sguardo una vena di bramosia. Quando la tenda si chiuse di nuovo smisi di accarezzarmelo, rischiavo, per l’eccitazione del momento di finire, togliendomi il gusto di poterla stuzzicare. Attesi qualche minuto, ogni tanto dandomi qualche colpo di sega per te tenerlo bello vivo senza rischiare di venire. Fu mentre mi davo piacere che il campanello suonò, il mio cuore balzò in gola. Andai ad aprire ancora in slip e venni travolto da questa massa di capelli scuri. Dominique mi sbattè al muro, ficcandomi la lingua nella bocca e cercando la mia. Non perse tempo, con la mano cercò il mio sesso attraverso gli slip mentre continuava a baciarmi. Doveva essere a secco da un pezzo per avere tutta ...