1. Saga familiare 11


    Data: 01/11/2023, Categorie: Anale Sesso di Gruppo Lesbo Autore: iincest, Fonte: xHamster

    ... ogni costo imporre il suo piacere.
    
    Spinsi con più forza e la cappella passò lo sfintere: urali per il dolore ma non mi fermai.
    
    A quel punto, gli effetti del piacere che gli dava il culo stretto intorno al cazzo s**tenarono la libidine violenta di Martino che cominciò a spingere a sua volta dal basso in alto per far entrare l’asta nel buchetto.
    
    Ma era un’operazione difficile e faticosa; di s**tto, si sfilò con un colpo di reni, mi rovesciò sul letto e mi piombò addosso; mi fece girare a pecora , si inginocchiò dietro di me e cominciò a leccarmi il buco con passione: la sua lingua che entrava e usciva dal foro mi s**tenava elettricità sessuale in tutte le fibre; la mia figa urlava di voglia ed io l’accontentai con il dito medio che infilai nella vagina; Martino, intanto, mi forzava il culo con le dita, prima uno, poi due poi tre infine tutta la mano; il mio culo cedeva docile e infoiato: lo volevo dentro, tutto, con furore.
    
    Si sollevò sulle ginocchia, accostò la cappella all’ano, mi abbrancò da dietro le tette e mi tirò a sé, con un sol colpo.
    
    Il cazzo mi sprofondò nell’intestino facendomi urlare in modo disumano; stette qualche momento fermo, avvertì che i muscoli del retto cominciavano a carezzare l’asta e iniziò la pompata.
    
    Fu lunghissima: entrava, usciva quasi del tutto e mi ripiombava dentro provocandomi ogni volta scosse di passione; si soffermava col cazzo dentro per metà, ammirava le mie natiche contro il suo ventre, si chinava a baciarmi la nuca, un ...
    ... orecchio, finanche in bocca qualche volta; mi infilava una mano fra le cosce e mi tirava lunghissimi ditalini.
    
    Sborrai un’infinità di volte, mentre lui trattava il mio culo come con il giocattolo più bello e più prezioso del mondo: mi sentivo al settimo cielo; avrei voluto che il gioco andasse avanti in eterno, che non finisse più.
    
    Ma anche Martino aveva un limite di resistenza e una voglia da sfogare “sto per venire” disse; ed io concentrai tutto il mio essere sui muscoli del retto che pompavano il suo cazzo elo portavano all’orgasmo, mentre la figa per suo conto pulsava come un motore impazzito e mi avvicinava all’orgasmo definitivo, quello “della vita”.
    
    Diede una serie di colpi violenti, spietati, che mi squassarono tutto il basso ventre; ansimò, gemette per un poco poi urlò come bestia selvaggia; e la sua sborra mi schizzo violentemente nella pancia, rompendo i miei argini e facendomi vomitare una lunga colata di sborra dalla figa.
    
    Poi si abbattè su di me e mi schiacciò contro il materasso; caddi in un lungo deliquio di piacere mentre lui, dietro di me, col cazzo ancora saldamente piantato nel mio culo, recuperava lentamente il normale respiro e recuperava lucidità.
    
    Quando ci fummo riprese, estrasse delicatamente il cazzo dalle viscere, si rotolò sulla schiena e giacque al mio fianco: “sei immensa” fu la prima cosa che disse “scopi come nessun’altra; fare sesso con te è come assaggiare il paradiso” “boom, gli risposi senza sollevarmi “ le solite sparate che ...