1. La trasformazione di Jennifer – Cap.4


    Data: 31/10/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu

    ... sei proprio una baldracca che si bagna con niente. Jennifer non rispose.
    
    Marco le disse:
    
    –Bene, ora ti inserirò un mio giocattolo – e glielo fece vedere – è un vibratore che dovrai tenere dentro tutto il giorno. Con questo telecomando mi divertirò ad accenderlo. Il rumore è basso, e con i rumori dell’aria condizionata non si sentirà neanche…forse
    
    E scoppiò a ridere. Poi con velocità le inserì il vibratore. Lo accese e Jennifer non capì più nulla. Poi lo spense e le disse di uscire perché aveva da lavorare.
    
    Jennifer uscì e andò nel suo ufficio, salutò Carla la sua amica al front office, e poi si sedette alla scrivania. Accese il pc e cominciò a sbrigare le solite pratiche a rispondere a email. Dopo una mezz’ora bussò ed entrò Giovanni, un collega e le chiese se voleva bere un caffè. Lei rispose di no che doveva finire alcune pratiche. Quando Giovanni uscì sentì partire il vibratore. Guardava il pc ma non capiva nulla. Era eccitata da morire, sentiva i propri liquidi scendere sulle gambe. Era eccitata da morire e voleva venire in fretta. Ma si interruppe lasciandole la voglia lì ma non soddisfatta. Continuò a lavorare, e per un’ora e mezza non successe nulla. Il vibratore non partì e lei quasi sene dimenticò. Le squillò l’interno. Era Amilcare, il capo. Piccola riunione nel suo ufficio. Subito, dovevano decidere alcune strategie con alcuni clienti importanti. Quando lei entrò nella stanza, si girarono tutti. Era bellissima e eccitantissima. Quel vedo e non vedo ...
    ... che faceva morire gli uomini. Si sentì nuovamente come una volta. Una leonessa che possedeva gli uomini. Appena si sedette, sentì partire il vibratore. No non ora. Ma l’eccitazione crebbe. Teneva chiuse e serrate le gambe ma nulla. Venne il suo turno e balbettò e biascicò qualcosa, senza molto senso. Amilcare la guardava severamente. Stava per esplodere, voleva urlare il proprio piacere. Ma si spense. Lasciandola lì con quella voglia insoddisfatta. Cercò di riprendere il filo del discorso. Ma la riunione era finita. Tornò in ufficio.
    
    In pausa pranzo nulla. Mangiò con Carla e Giovanni. Marco la osservava da lontano. Lei lo vedeva, lui sogghignava.
    
    Nel pomeriggio fu richiamata in ufficio da Amilcare, che la riprese per la riunione, ma mentre veniva riprese ripartì il vibratore, smettendo dopo 5 minuti. Era esausta. Non ce la faceva più, quel trattamento la devastava mentalmente e fisicamente. Tornò in ufficio e tirò fino alle 18, ma 5 minuti prima di uscire le arrivò il messaggio di marco: passa in ufficio da me.
    
    Arrivò nello studio, entrò e partì il vibratore. Marco le intimò con la voce gelida: in posizione, e lei si mise carponi. Lui le chiese di alzare la gonna. Lei eseguì mentre i suoi umori uscivano. A quel punto Marco tirò fuori la verga di metallo ricoperta. La guardò e si abbassò: ora ti darò 10 frustate sul culo con questa, però prima ti devo mettere questo. E le mise del nastro adesivo sulla bocca e le legò le mani dietro la schiena ei piedi. Il vibratore ...