-
Top manager top sottomesso
Data: 26/10/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Deadpool80, Fonte: EroticiRacconti
Rientrai a casa dall’ufficio, come sempre. Baciai mia moglie che mi prese la testa e si incollò a me in un bacio lungo e profondo. Era vestita con una semplice vestaglia da camera che ne esaltava le forme. Assaporai quel bacio e la guardai con un mezzo sorriso, ricambiato. “È stato qui Jamal, doveva sistemare la pianta là in giardino.” Avevo intuito, vorrei dire che ne avevo riconosciuto il sapore. Andai di là a cambiarmi raccontando la giornata pesante in ufficio, riunioni e decisioni e discorsi, collaboratori approssimativi e problemi da risolvere. Pane quotidiano di un top manager. Mi segui in camera. Mi tolsi il completo, cravatta, camicia, restai in mutande. Infilò una mano per controllare se la mia gabbia di castità era ancora messa bene al suo posto. Mi chiese “amore, se è stata una giornata pesante… che ne dici di rilassarti un po’?” “Sai mi ci vorrebbe proprio…” “Dai che ci penso io…” Aprì la vestaglia, era nuda e indossava solo uno strapon scuro dalle dimensioni generose. “Ah ma tesoro quello lì?” Non era il più grande in assoluto ma quasi. “Sì perché sai mi è venuto in mente prima che l’ho misurato con Jamal, sono praticamente uguali” Mi chinai per guardare meglio e baciai quel cazzo di gomma, poi lasciai che me lo infilasse in bocca. Diceva che era per bagnarlo ma io sapevo che era perché le piaceva vedere come lo prendevo. “Forza mettiti comodo che ti faccio rilassare ...
... io” Mi distesi sul letto a pancia in giù poi misi due cuscini sotto il bacino per sollevare il culo. Prese una dose generosa di lubrificante e me lo mise nel culo. “Amore lo sai che devi rilassarti un po’ di più altrimenti ti faccio male…” “Ci provo dammi un attimo…” Mi aveva già appoggiato la punta sul buco e cominció a spingerlo dentro. Arrivato in fondo si stese su di me e mi sussurrò “amore… ti sei rilassato abbastanza?” “Sì…” “E allora adesso ti scopo come una puttana d’alto bordo che oggi pomeriggio si è fatta chiavare nel culo dal giardiniere di colore!” Si mise allora a martellarmi con colpi lunghi e profondi poi veloci finché non mi misi a genere dal piacere e dal dolore. Non si placó finché non ebbi un orgasmo potentissimo che mi fece colare lo sperma attraverso la gabbia. Uscì e mi lasciò a riprendermi. “Poi vieni di là, sai come” Andai in bagno a lavarmi, poi andai nudo di là. Mi fece accomodare ai suoi piedi e cominciai a leccarli. Poi mi chiese se volevo un aperitivo, dissi di sì. Aprì la vestaglia, si mise sull’orlo del divano aprendo le gambe e prese un bicchiere dal tavolino. Se lo posizionó sotto la figa depilata e ci pisció dentro a pochi centimetri dalla mia faccia. Me lo porse e lo vuotai. Poi con la lingua leccai le gocce che le erano rimaste addosso. Considerando che si era fatta montare nel pomeriggio non avrei avuto altre occasioni per oggi per leccargliela.
«1»