Troia trav 5 La verità - Racconti Erotici

Troia trav 5 La verità

Credevo ormai di aver capito tutto ma invece scusate il termine non avevo proprio capito un cazzo.

I piani del mio Padrone non erano così semplici come pensavo e se era vero che a lui non interessasse di me era altrettanto falso che avesse un interesse per mia moglie!!!

Il suo piano reale era invece impossessarsi di ogni nostro avere e monetizzare come non bastasse anche su di noi due. Ma torniamo indietro di qualche giorno ossia a quando li vidi baciarsi appassionatamente.

“Anzi a dire il vero ho un piano per tutti e due: Tu cara mogliettina troia visto che volevi far la furba col maritino ti punirò per bene: Farai la puttana a pagamento! Mentre tu checca prima di arrivare a tanto dovrò modificarti per bene.”

Al nostro tentativo di ribellione si mise a ridere a crepapelle.

“Ho abbastanza materiale per sputtanarvi e farvi perdere non solo il lavoro ma anche la faccia. Voi farete quello che io ordino altrimenti sarà la vostra fine, con me potrete in qualche modo mantenervi e star bene altrimenti a voi la scelta! Ora però tu gabriella prendi questa e iniettatela!”

Mi lanciò una fiala di chissacosa ….chiesi cosa fosse e mi rispose di obbedire e silenzio!

Mi feci l’iniezione senza fiatare …oramai ero talmente sottomessa che avrei fatto qualunque cosa….

Mi sentivo strana …a volte mi girava la testa e altre sentivo delle vampate di calore come fossi in meno pausa.

“Ora vestitevi che vi porto a far spese”

Ci indicò degli abiti e della biancheria da ...

... indossare… sembravamo quasi delle porno star….non erano abiti volgari ma molto sensuali. Ci venne proibito di portare borsette portafogli o altro…presumevo avesse intenzione di pagar lui….presumevo….

Una volta arrivati ci fece scendere…”Vedete troiette? Ora entrate in quel negozio prendete profumi trucchi e creme per il corpo e scappate fuori!”

“Ma ci arresteranno!!!!!” urlammo all’unisono io e quella che era mia moglie.

“Sinceramente non me ne frega un cazzo obbedite!”

Mestamente entrammo ed obbedimmo e come predetto ci beccarono. Un commesso ci portò in camerino e ci fece sedere la padrona invece andò a chiamare il mio Padrone.

“ Signor Branca come vede queste due si sono impossessate di 150 euro di merce e pensavano di farla franca…noi vorremmo evitare di denunciarle ma dobbiamo tutelarci ….la merce l’abbiamo recuperata ma non vogliamo più vedere qui davanti queste due….quindi devono firmare un documento che attesti il malfatto in modo che se dovessero reiterare venissero punite anche per questo reato. Può cortesemente fornire le generalità delle sue amiche? A quel punto firmeranno loro e ovviamente lei come garanzia”

“Ovviamente” rispose lui rispondendo alla richiesta delle generalità.

Firmammo tutti e tre e sia io che mia moglie incappammo nell’ingenuità di non leggere i documenti siglati.

“Molto bene troie! Vi presento la padrona della profumeria: il notaio Lucia Bongiorno. Si avete capito bene un notaio! Quello che avete firmato è un documento di ...